Autore originale del testo: Alfredo Morganti
Il clone di Draghi ce lo chiede l’Europa (e pure il mondo delle imprese)
Ho già scritto che una soluzione molto probabile è quella che vede Draghi al Colle e un suo clone a Palazzo Chigi. Preferirei personalmente altro, magari un Presidente di garanzia per i prossimi sette anni (ho un nome ma non ve lo dico nemmeno sotto tortura), ma prendo atto che ci si muove (molti si muovono) in altra direzione. C’è un titolo di ‘Domani’ del 28 novembre che sintetizza molto bene questa opzione. Ce lo chiede l’Europa, in sostanza, che “tifa Draghi al Colle solo se ci sarà un premier come lui” (questo il titolo). In assenza di questa condizione, l’ex BCE resti a Palazzo Chigi e faccia il suo lavoro fino in fondo. E al Quirinale chi ci va? Chissà. Ma, con questi chiari di luna, la lotta per insediarvi un garante della Costituzione dal profilo altissimo sarà durissima. Quel che ho capito è che il PNRR pesa come un macigno. Tale che rischiamo di eleggere al Colle un contingentissimo garante della distribuzione concordata di questi soldi, piuttosto che una figura dal respiro lungo sette anni. Il PNRR ha già modificato un pezzo della costituzione materiale. Spero che non si arrivi anche a ferire indelebilmente quella formale, come hanno già provato a fare in questi decenni di clan, di rottamazione – e di personalismo spinto sino al banditismo politico.


