Il colore dei virus
Facciamo attenzione, perché la destra sta riportando nel proprio dominio una situazione che le stava sfuggendo. Si stanno saldando, di fatto, due problematiche sinora distinte: quella del Covid e quella della immigrazione e sta accadendo a seguito degli sbarchi sulla costa calabrese. Il tema degli immigrati e del “dagli al negro” riprende corpo, quindi, attorno alla paura del Covid: potremmo dire che il tentativo della destra di riportare il dibattito pubblico sulla questione della immigrazione, stia riuscendo proprio a partire dal problema del contagio. L’immigrato positivo è la nuova figura attorno alla quale ricostruire un clima di odio e di risentimento. La saldatura sta avvenendo tra la paura del virus e quella, più vecchia, dell’ “invasione” da parte dei neri: due timori che si rafforzano vicendevolmente e riaprono praterie alla propaganda salviniana e fascista.
Certo, è assolutamente vero che il contagio bussa ai confini, così come è vero, d’altra parte, che la mancanza di presidi e di disciplinamento (che ci riguarda invece “internamente”!) è altrettanto pericolosa. Ma il fatto, altrettanto indubitabile, è che non solo chi sbarca è un potenziale pericolo di infezione, quanto tutti i viaggiatori nella loro complessità. E dunque anche chi viaggia per lavoro, chi si muove per ragioni proprie e, non ultimi, i turisti. La cosa ridicola è che si chiede di ricacciare in mare gli immigrati proprio per non danneggiare il turismo. Ma la vera invasione nel Sud non è quella dei nordafricani, quanto dei turisti centro-settentrionali, che si stanno spostando in massa verso il meridione tra lanci di fiori e applausi dei locali.
Che fare? Evitare il più possibile quella saldatura che dicevo. Evitare che la vecchia paura degli immigrati si sovrapponga e interagisca con quella del virus, producendo una miscela esplosiva. La destra conosce un solo brodo di coltura, quello di indicare il “nero”, l’altro, il diverso come un pericolo etnico, culturale, sociale, secondo il tipico format razzistico. Ma il problema, in realtà, è fare in modo che il virus non circoli, che vi siano controlli adeguati, ferrei non solo verso il nero ma verso tutti, facendo filtro ai movimenti di ogni genere, in primis quelli degli italiani. Ci manca solo che il virus divenga “nero”, e le patologie “africane”. Quindi controlli sanitari accurati, come si sta già facendo, senza cedere alla propaganda di quello che si distende sull’asfalto per protestare contro i neri, ma è pronto ad accogliere a braccia aperte il turista americano danaroso. Essere bianchi, come abbiamo visto, non è una garanzia e non ci cautela affatto.


