di Alfredo Morganti – 9 settembre 2016
Ma Jim non aveva chiesto di non personalizzare più? Di smetterla con tutte quelle chiacchiere sulle dimissioni e l’abbandono della politica? E Renzi non ci aveva persino provato? ‘Il referendum costituzionale, mi dite? Referendum? Mah, non ricordo proprio… Sentite Nardella o la Boschi, magari ne sanno di più!’. E allora perché ha dichiarato ieri a Firenze che le riforme costituzionali “hanno un nome e un cognome in questo paese e si chiamano Giorgio Napolitano”? Addirittura un nome e un cognome. O si tratta di una personale inclinazione a personalizzare, tipica di una personalità egotica, oppure il vero invito di Jim Messina era: ‘scansati il più possibile, fai in modo che macerie del referendum non ti travolgano’. Lui, il premier, ha preso così alla lettera le istruzioni che non solo si è scansato, ma ha anche avvicinato al punto critico un altro, il presidente Napolitano appunto. Che non dovrebbe essere granché lieto della paternità referendaria affibbiatagli da Renzi, e dovrebbe invece fare una puntatina da Jim e farsi spiegare meglio come stanno le cose. Già me lo immagino il guru americano: “Presidente, mi dia retta, si scansi anche lei. Anzi scansatevi tutti, scappate, datevi alla macchia, nascondetevi, che qua non si sa mica come va a finire. Aho, certo, se poi servisse, diamo la colpa ai comunisti e a D’Alema, che problema c’è? Una soluzione si trova! Ma intanto, a titolo preventivo, fatevi da parte, spersonalizzate. Dateve. Break out, escape, run awayyyyy…”.


