di Andrea Colli 14 dicembre 2014
Ieri alla Scuderia di Bologna, in una sala strapiena di appassionati civatiani in rappresentanza di chi rivendica politiche di sinistra e completamente diverse da quello che il Pd di Renzi alleato con il centrodestra e umiliato dalla deriva a destra dello stesso Pd, è stato presentato “Il Patto Repubblicano” per la partecipazione, l’uguaglianza, la libertà e l’alternativa. Un programma di governo vero e proprio racchiuso in un decalogo e alternativo alle idee confuse che guardano a destra del segretario del Pd Matteo Renzi.
Per Pippo Civati “lo spazio a sinistra del Pd è enorme”. Lo paragona a una piazza, a “una realtà che ha bisogno di rappresentanza”. Ad ascoltarlo, oltre alle tante persone comuni, i dirigenti della sua area: l’europarlamentare Elly Schlein, i senatori Corradino Mineo, Sergio Lo Giudice, Walter Tocci, Lucrezia Ricchiuti, Andrea Pertici, Paolo Cosseddu. Ma seduti ci sono anche il coordinatore nazionale di Sel, Nicola Frantoianni, la sociologa Nadia Urbinati, il giuslavorista Luigi Mariucci, lo storico e sociologo Marco Revelli, Vittorio e Silvia Prodi, rispettivamente il fratello e la nipote (e oggi anche consigliere regionale) dell’ex premier Romano e alcuni dirigenti della Cgil bolognese.
“Io dal Pd non me ne vado con infamia da scissionista, ma c’è un limite e se si vota a marzo con il programma del Jobs act e delle cose che dice Renzi, io non mi candido con quella roba lì”, ha detto in serata, al termine del suo discorso conclusivo. “Guardate che non è una minaccia, ma è la risposta a quel perché da cui sono partito e dal quale finisco: vorrei battermi per qualcosa che trovo giusto. Non penso che queste ricette (quelle di Renzi) funzioneranno. Anzi, temo che comprometteranno il nostro dibattito e le cose che faremo per il Paese. Tra un po’ ci diranno con qualche ritardo che avremmo avuto ragione, ma a quel punto, non ci sarà più un centrosinistra, forse non ci sarà più neppure un Pd”. Questa è la premessa fondativa di Pippo Civati alla costruzione di un nuovo soggetto politico, pronto e organizzato che darà una nuova dignità alla sinistra abbandonata da Pd e dal suo segretario.
2 commenti
il patto mi piace ma come dice la urbinati dentro al pd non ce più spazio per questo
Infatti Carla questo patto Repubblicano non è per il Pd di Renzi, ma potrebbe essere per un nuovo Pd di centrosinistra.