Kissinger: “Continuare il conflitto oltre non riguarderebbe più la libertà dell’Ucraina, ma una nuova guerra contro la stessa Russia”
L’ex segretario di Stato americano Henry Kissinger ha avvertito, ieri, che un’ulteriore istigazione al conflitto in Ucraina potrebbe trasformarsi in una guerra contro la Russia che minaccerebbe l’equilibrio di potere in Europa.
Nel suo intervento in videoconferenza in occasione del World Economic Forum 2022, Kissinger ha sottolineato l’importanza che le parti in conflitto tornino al dialogo per evitare che la crisi peggiori ulteriormente. “Secondo me, il movimento verso il negoziato e la pace deve partire nei prossimi due mesi per determinarne il risultato prima che nascano conseguenze e difficoltà che sarebbero ancora più difficili da affrontare, in particolare, per i rapporti tra Russia ed Europa ed Ucraina con l’Europa” ha spiegato.
“Se la guerra continua dopo questo punto, non si tratterebbe più della libertà dell’Ucraina, ma di una nuova guerra contro la stessa Russia”, ha sottolineato l’ex diplomatico.
Kissinger ha ricordato che la Russia è stata una delle parti importanti d’Europa negli ultimi 400 anni e un garante dell’equilibrio nella regione. In questo senso, ha suggerito che l’Occidente deve tenere conto delle sue relazioni a lungo termine con la Russia e impedire a Mosca di stringere un’alleanza permanente con Pechino.
Lo stato neutrale dell’Ucraina
Tuttavia, Kissinger crede che la situazione attuale renda praticamente impossibile per l’Ucraina diventare un paese neutrale nei confronti della Russia. Tra l’altro ha evidenziato che otto anni fa, quando è nata l’idea che Kiev potesse entrare a far parte della NATO, in un articolo aveva ipotizzato che “l’esito ideale [della crisi] sarebbe se l’Ucraina potesse rimanere uno stato di tipo neutrale, un ponte tra la Russia e l’Europa “.
“Penso che questa opportunità non esista ora allo stesso modo, ma può comunque essere concepita come un obiettivo finale”, ha concluso l’ex Segretario di Stato.
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da “il Fatto Quotidiano”

“I negoziati devono iniziare nei prossimi due mesi prima che si creino tensioni difficili da superare: idealmente, la linea di divisione dovrebbe essere il ritorno allo status quo” precedente all’invasione russa del 24 febbraio. Così, nel suo intervento a Davos, Henry Kissinger ha suggerito che l’Ucraina deve essere disposta a concedere qualche territorio alla Russia, vedi la Crimea e le repubbliche separatiste del Donbass, per mettere fine alla guerra ed evitare una sua escalation.
E il discorso del 98enne ex segretario di Stato ha contenuto un forte monito a Stati Uniti ed Occidente ad evitare di farsi trascinare “dagli umori del momento” evitando di cercare un’imbarazzante sconfitta della Russia che potrebbe compromettere la stabilità a lungo termine dell’Europa. Per Kissinger è impellente trovare il modo i mettere fine nei tempi indicati: “Protrarre la guerra oltre questo limite non sarebbe più per la libertà dell’Ucraina, ma una nuova guerra contro la Russia”. “Spero che gli ucraini faranno corrispondere all’eroismo che hanno mostrato la saggezza“, ha detto ancora il campione della realpolitik americana, riferendosi alla necessità che Kiev riconosca lo “status quo ante” con la Russia che controlla formalmente la Crimea ed informalmente i territori di Luhansk e Donetsk
I ragionamenti di Kissinger riecheggiano quelli espressi un recente editoriale del New York Times in cui si afferma che gli ucraini devono essere pronti a “decisioni territoriali dolorose” per raggiungere la pace. L’editoriale del Times, ed oggi le parole di Kissinger, hanno immediatamente provocato la reazione di Kiev: “Qualsiasi concessione alla Russia non è la strada verso la pace, ma una guerra rimandata di diversi anni”, aveva detto dell’editoriale il consigliere del presidente Volodymyr Zelensky, Mikhailo Podolyak, che oggi ha twittato una dura critica alle parole dell’anziano ex segretario di Stato. “E’ un bene che gli ucraini nelle trincee non abbiano il tempo di ascoltare i provocatori di panico di Davos: sono un po’ impegnati a difendere libertà e democrazia”, ha scritto pubblicando polemicamente una vecchia foto di Kissinger e Putin che si stringono la mano. Anche la deputata Inna Sovsun ha denunciato come “veramente vergognose” le parole di Kissinger: “E’ un peccato che l’ex segretario di Stato pensi che rinunciare a parte del territorio sovrano sia una via per la pace di qualsiasi Paese”, ha twitttato.


