LA COMPRENSIONE SOCIALE E LA LIBERTA’ DI PENSIERO NOTE A MARGINE DELL’INVASIONE DELL’UCRAINA

per Filoteo Nicolini
Autore originale del testo: FILOTEO NICOLINI

LA COMPRENSIONE SOCIALE E LA LIBERTA’ DI PENSIERO

NOTE A MARGINE DELL’INVASIONE DELL’UCRAINA

I recenti dolorosi avvenimenti dell’Ucraina ci spingono a prese di posizione, riflessioni e spiegazioni di quanto sta accadendo e ci ha svegliato dalla confortevole sonnolenza del quotidiano. La guerra è la quintessenza del conflitto al massimo grado. Troveremo tracce di quelle tensioni e conflitti anche in noi, o ci consideriamo a salvo? Sono anomalie ed anacronismi della storia o è qualcosa che abbiamo sotto gli occhi anche nella nostra società?

Oggi viviamo con una innegabile tendenza alla separazione, l’individualismo, la solitudine, l’egoismo. Vaghiamo per il mondo come individui isolati, solitari, tutto ciò ci sembra normale e quasi necessario. Il nostro stesso sviluppo ci conduce all’isolamento e quindi alla difficoltà di conoscere con maggiore intimità le persone che appaiono nel nostro orizzonte. Non è risultato del caso che incontriamo certe persone e non altre. Tali contatti possono apparirci come frutto delle circostanze, ma in realtà derivano da vite passate quando già ci conoscemmo e generammo le forze che ora ci danno l’opportunità del rincontro. A volte il riconoscimento ha carattere di immediatezza al primo sguardo, altre volte dobbiamo lasciare che emergano attraverso i sentimenti i vissuti in comune.

Quindi in un certo senso dobbiamo apprendere a riconoscerci mutuamente e mettere d’accordo le nostre individualità per arricchire la nostra vita ben al di là della impressione immediate. È qui che comincia la vera comprensione sociale. È notevole la difficoltà di portare aventi questo compito pur necessario, osservare quell’affiorare di sentimenti che possono essere approfonditi e rinnovati per una nuova relazione. Per i figli e le figlie si rivela particolarmente difficile comprendere i genitori e i familiari per esempio. Ma è nella natura delle cose sottomettersi per così dire a queste prove coscientemente, perchè altrimenti non risolviamo i nostri conflitti e anzi ne generiamo dei nuovi.

Finora non abbiamo fatto progressi in questo senso, anzi. Come giudichiamo una persona che abbiamo appena conosciuto? Diciamo che è simpatica o è antipatica. Nella maggior parte dei casi questo è l’unico giudizio che domina sopra tanti altri. Si tratta di opinioni superficiali pre confezionate e spontaneamente assunte, e non faremo progressi nella conoscenza e comprensione delle altre persone fino a quando non rinunciamo a questi criteri superficiali e ci poniamo il compito di comprendere l’altro e l’altra per quello che è ed accettarli integralmente.

Commino impervio e strada in salita.

Simpatia ed antipatia sono i maggiori nemici della comprensione sociale e del vero interesse sociale. Chi ha a cuore il futuro dell’Umanità si sente angustiato per esempio quando a scuola un docente per pregiudizio trova simpatico un alunno e antipatico un altro, invece di accettare ciascuno come è e aiutarlo a sviluppare nel migliore di modi la sua individualità.

Ciascuno può osservare nella propria vita e nel suo intorno come siamo condizionati dai pregiudizi di antipatia e di simpatia e come la nostra crescita dipende dalla lotta cosciente contro tali sentimenti.

Ma tutto ciò non basta, perchè un altro potente ostacolo alla comprensione sociale è costituito dai sentimenti e le emozioni nazionaliste. I sentimenti nazionalisti perseguono il cammino opposto alla comprensione sociale e sbarrano la strada alla vera e propria individualità libera, perchè ci possono trasformare internamente in una copia della caratteristica di gruppo che è la nazionalità.

E ancora qualcosa d’altro ci accompagna nella misura in cui sviluppiamo la nostra individualità: sorge una certa atrofia e interesse per la vita religiosa tradizionale se questa non abbandona la forma che era adeguata al passato. Allora la vita religiosa era fondata sulla mentalità di gruppo sotto forma di dogmi, principi e concetti religiosi, ma ora con l’impulso verso l’individualismo il messaggio delle religioni fa sempre meno presa sugli individui isolati. Nel passato si ricorreva a dogmi e principi rigidi ma ora è responsabilità di ciascuno la conoscenza religiosa diretta e personale. È in base alle esperienze personali che si può stabilire relazione con le altre individualità per arrivare a comprensione della nostra collocazione spirituale libera e individuale.

Abbiamo quindi come mete auspicabili la comprensione sociale nel convivio umano e la libertà di pensiero nella vita religiosa. È una condizione da conquistare coscientemente la libertà di pensiero, oggi attaccata da più lati, opponendosi a forme di coercizione e dogmatismo.

E qui ci scontriamo con forme nuove di autoritarismo mutuate dal passato, e bisogna fare i conti con la fede cieca nell’autoritarismo e le sue illusioni, che altro non fanno che creare una certa incapacità di giudicare. Siamo avvolti da tante forme di autoritarismo a cui ciecamente ci si sottomette senza formulare giudizi propri e ponderati. Basti pensare al campo della Medicina dove si pretende l’accettazione di tutto quanto viene proposto. Questo si spiega in parte per la complessità della vita, ma ha come contrappeso che ci sentiamo spesso sprovvisti del sano giudizio se non siamo sotto l’ombrello rassicurante dell’autoritarismo.

Difficoltà e ostacoli quindi non mancano per la comprensione sociale e per la libertà di pensiero. È sotto gli occhi la crisi sociale a cui assistiamo: i figli non comprendono i familiari, i genitori non comprendono i figli, non c’è intesa né comprensione tra fratelli, tra i popoli.

I fatti a cui assistiamo sono in un certo senso necessari, dolorosamente necessari, ma possono essere correttamente interpretati. È da questa tristezza che possono nascere nuovi impulsi. Ma ogni anima sta trovando difficoltà e carenze perché si sente in una certa misura alienata dall’altra.

Dovremmo invece avere come meta la comprensione sociale e la libertà di pensiero per la conoscenza del mondo spirituale.

FILOTEO NICOLINI

Studio basato sull’Antroposofia di Rudolf Steiner

Immagine: Despedida, REMEDIOS VARO

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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