di Alfredo Morganti – 21 marzo 2016
Dinanzi alla dichiarazione che oggi Renzi ‘farà i conti’ con la minoranza del PD, mi è venuto in mente il suo discorso sulla cosiddetta ‘generazione Telemaco’ e la sua presunzione di rappresentarla. Telemaco, spiega Massimo Recalcati, è il figlio giusto, che non vuole il parricidio. Semmai prova verso il padre una profonda nostalgia, ne sente la mancanza (perché assente, come Ulisse, o perché l’epoca ne ha messo in crisi l’autorità in nome di un godimento immediato, pensate ai Proci). Ma si tratta di una nostalgia attiva, che produce una cura e una rispettosa ricerca. Scrisse Freud: “ciò che hai ereditato dai padri, riconquistalo se vuoi possederlo davvero”. Non uccidere il padre, ma rispettane l’autorità, salvalo, contribuisci alla sua salvezza, e merita la sua eredità, semmai rinvigoriscila. Solo così si diventa, in futuro, padri davvero e non simulacri di astratta autorità senza storia e memoria. Solo così la vita non diventa solo godimento e potere, o meglio potere per il godimento immediato.
In bocca a Renzi le parole su Telemaco stonano. È il premier, d’altra parte, che si è atteggiato sin dapprincipio a figlio ‘rottamatore’ (che è il modo più rozzo e volgare di chiamare il ‘parricidio’). È lui che, sappiamo dai giornali, scatena spesso la sua ‘ira’. È lui che trasforma i luoghi di discussione (parlamento, direzione PD) in ‘votifici’ plebiscitari o acclamazioni alla sua autorità di leader. È lui che adesso le promette alla minoranza del PD, come quei padri per i quali i figli sono solo un terminale autoritario (‘dopo facciamo i conti!’), e generano così figli che non vogliono saperne dei padri (a meno che questi ultimi non siano utili, in termini di reddito, alla loro carriera e ai loro godimenti immediati). È lui che, in ultimo, si atteggia a padre seduto sul trono, e con ciò comprova quello che stiamo dicendo. Altro che Telemaco. Renzi, Telemaco se lo sogna. Lui è un rottamatore, appartiene della generazione rottamatrice, che cerca il potere per il potere. Talché la cosa più semplice da farsi è strapparlo al padre, magari con l’inganno, per utilizzarlo a propri fini e a proprio piacere. Ed è sempre lui che propone, d’altra parte, un modello di padre autoritario buono per una democrazia plebiscitaria, buono per ‘fare i conti’, altro che figlio prodigo e generoso. Altro che Telemaco.
(Verrebbe voglia da dire: falli davvero i conti, e non con la minoranza PD. Ma questo non è il lettino di un analista.)


