Fonte: Limes
DOPO BUCHA [di Niccolò Locatelli]
Sono stati diffusi foto e filmati realizzati a Bucha, cittadina nei sobborghi di Kiev tornata sotto il controllo del governo ucraino circa un mese dopo esser stata attaccata dalle truppe russe. Le immagini documentano vittime civili.
Perché conta: l’ampia copertura mediatica data a questa strage, che purtroppo come in ogni guerra difficilmente è un caso isolato, da un punto di vista geopolitico serve a mettere pressione. Non tanto a Mosca, che per bocca del ministro degli Esteri Sergej Lavrov parla di “provocatoria messinscena anti-russa”, quanto ai paesi europei. Che di fronte a potenziali crimini di guerra dovranno almeno prendere in considerazione proposte finora accantonate perché considerate troppo radicali o troppo onerose come l’embargo su carbone, petrolio e gas russo. Queste sono le aspettative dell’Ucraina e degli Stati Uniti. La Lituania ha fatto un passo in questa direzione, annunciando l’interruzione degli acquisti di gas russo.
Nei prossimi giorni finiranno ulteriormente sotto i riflettori i pesi massimi dell’Ue: Germania, Francia e Italia.
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