Autore originale del testo: Fabio Martini
ASSIMILARE L’IMPRESA DELLA NAZIONALE CON IL DESTINO DEL
GOVERNO E’ OPERAZIONE RETORICA. MA VINCERE, PUNTANDO
SOLO SU SE STESSI E NON SUL VITTIMISMO, E’ UNA LEZIONE
PER TANTI PROTAGONISTI DELLA SCENA POLITICA E MEDIATICA
Dopo un’impresa così coinvolgente come la vittoria della Nazionale di calcio, abbandonarsi agli innocenti eccessi della retorica è liberatorio. Ma chi “legge” gli eventi, sarebbe chiamato ad un maggior rigore, in questo caso guardandosi dalla solita solfa che assimila una vittoria nel calcio al destino del Paese. Il rischio-trombettieri è sempre incombente. E’ più faticoso, provare a cogliere la vera essenza degli eventi. In questo caso, vince una squadra con pochissimi fuoriclasse, guidata da un leader che ha sempre cercato di estrarre il meglio dai suoi ragazzi, senza accampare scuse sul destino, gli arbitri, la forza degli avversari o le loro scorrettezze. Una lezione per quasi tutti i protagonisti della nostra scena pubblica – politica e mediatica – che si legittimano criminalizzando gli altri e auto-promuovendosi. In ogni schieramento e in molti media gli esempi non mancano. La lezione della Nazionale è semplice ma potente: si può vincere, credendo in sé stessi senza ricorrere ad un trucco oramai insopportabile: il vittimismo.


