Il microbiologo e la sua squadra hanno scoperto la relazione fra la coppia sbarcata a Malpensa, e che si spostò in Veneto, e il ceppo virale che colpì Vo’ Euganeo

L’équipe dell’Università di Padova, guidata Andrea Crisanti, ha scoperto che i due turisti cinesi provenienti da Wuhan, primi casi di Covid in Italia, individuati a Roma e curati allo Spallanzani, sarebbero i ‘pazienti zero’ di Vo Euganeo (località dove il 21 febbraio morì Adriano Trevisan, 78 anni, la prima vittima della pandemia in Italia).
La squadra guidata da Crisanti è riuscita ad individuarlo attraverso l’analisi del ceppo virale, uguale a quello circolante nel comune del padovano all’inizio della pandemia, come spiega lo stesso virologo al ‘Corriere del Veneto’: “è una scoperta importante, che permette di ricostruire gli eventi che fecero piombare il Veneto nell’incubo della pandemia”.
La coppia di turisti, marito e moglie di 67 e 66 anni provenienti da Wuhan, in vacanza in Italia, sbarcò a Malpensa il 23 gennaio e, dopo aver fatto tappa in Veneto e a Parma, arrivò a Roma con la febbre alta. Fu il primo caso accertato di positività al coronavirus nel nostro Paese. Rimasero ricoverati allo Spallanzani e, dopo una lunga convalescenza, si ripresero e tornarono a casa.
“All’epoca – ha spiegato Crisanti – eseguimmo i test su tutti gli abitanti, arrivando a individuare 88 persone positive al Covid. I campioni furono conservati proprio con l’intenzione di eseguire il sequenziamento di tutti i virus. Ed è ciò che abbiamo fatto, sia su quelli di Vo’ che su un altro centinaio di tamponi eseguiti successivamente nel resto del Veneto. Abbiamo confrontato i codici genetici ricavati dai nostri tamponi, con quelli ricavati dai ricercatori dello Spallanzani analizzando la saliva dei turisti cinesi. Sono identici, e questo non lascia spazio a dubbi”.


