Autore originale del testo: Alfredo Morganti
La sinistra carnefice di se stessa
Abbiamo gli eredi del fascismo al governo per una ragione che potrà apparire banale, ma questa è: nel corso di questi decenni abbiamo accantonato (e spesso abiurato) ideali, valori, pensieri, idee, culture legate al socialismo e al cattolicesimo democratico. Parlo di valori e ideali come il lavoro, la solidarietà, la cura, la lotta allo sfruttamento, il dialogo, l’integrazione, l’inclusione sociale, il sentimento popolare, la cultura e gli studi, la memoria, l’unità intergenerazionale, il senso della storia. Talvolta l’abiura è giunta al tafazzismo di essere in prima fila quando si trattava di ribaltare tutto e di cancellare anche le tracce della nostra storia e delle nostre passioni politiche. L’ondata neoliberale ci ha visti orgogliosi protagonisti, convinti che se fossimo stati noi a guidare le fila della reazione alla democrazia rappresentativa, al socialismo, ai valori sociali avremmo vinto. Perché lasciare il liberismo ai liberisti? Ricorderete: il liberismo è di sinistra, no?
Questo vuoto, da noi prodotto, è stato immediatamente riempito da ideali e valori opposti. La crescita della destra in Europa e in Italia è stata immediata, spesso colorata di progressismo, spesso incarnata da noi stessi. La ciliegina sulla torta è l’attuale testarda belligeranza, che ha contagiato la sinistra europea come se la guerra in sé fosse democratica e di sinistra, e non fosse veicolo invece di sentimenti e idee del tutto opposte. Altro che difesa del popolo ucraino, ormai siamo alla guerra igiene del mondo, alla vittoria come lavacro, ai popoli martiri, all’eroismo delle armi. Tutto questo contribuisce ad aprire l’ennesimo varco a chi questi valori di competitività e di scontro li porta nel sangue: la destra da una parte, il liberismo economico dall’altra. I nostri avversari. Da decenni ci scaviamo la fossa e ne siamo orgogliosi. Se dalla guerra se ne uscirà a destra (ne stiamo già uscendo a destra) non prendetevela con il destino cinico e baro. La sinistra è carnefice di se stessa e se ne vanta pure sui giornali degli altri: che poi sarebbero i nostri avversari, spesso i nostri nemici giurati.


