Fonte: huffingtonpost
di Luciana Matarese – intervista a Totò Martello, 27 giugno 2019
“Tutto questo macello sta succedendo perché c’è una Ong che sta portando avanti una operazione di salvataggio. Non è per lo sbarco in sé, figuriamoci. Gli sbarchi a Lampedusa continuano, ma quelli li vediamo solo noi, il Governo non li vede”.
Salvatore “Totò” Martello è appena atterrato a Roma, diretto a un incontro al Miur. Quando HuffPost lo raggiunge al telefono, il sindaco dell’isola siciliana, negli anni diventata simbolo dell’accoglienza dei migranti, ancora non sa che Carola Rackete, la capitana della Sea Watch, ha rotto gli indugi forzando il blocco ed approderà con i 42 migranti che sono a bordo della nave, in attesa di un porto, da 14 giorni. Martello conta di tornare a casa domani sera. Ma appena la nave della Ong tedesca toccherà la costa dell’isola, “siamo pronti ad accoglierli”, ripete.
Sindaco, siete stati in contatto con la Sea Watch?
“No, non ci hanno contattato, non abbiamo ricevuto chiamate da bordo, assistiamo da lontano. Ma siamo pronti a dare accoglienza”.
A marzo scorso, quando la nave della Ong “Mediterranea” era vicina alla costa di Lampedusa, lei disse “Se arrivano sono i benvenuti”? Vale anche per i passeggeri della Sea Watch?
“Certo, ci mancherebbe. Il mare non è un’autostrada, dove alzi una paletta e blocchi una macchina in transito. Il mare ha tutta un’altra storia”.
Lei ha dichiarato anche “in mare non esistono circolari”. La vicenda della Sea Watch mostrerà la prima applicazione del decreto sicurezza bis. Che ne pensa di questo provvedimento voluto dal ministro dell’interno, Salvini?
“Noi sindaci non abbiamo il potere di modificarlo, ma io non sono d’accordo con quanto disposto in questo decreto. Le faccio un esempio pratico”.
Prego.
“Se un pescatore si trova a navigare in zona Sar e tenta di salvare qualcuno, perde l’attività, il peschereccio di sua proprietà. Ma a mare vige la regola che bisogna salvare chi è in difficoltà. Né tantomeno si può pensare che chi salva possa o debba chiedere il passaporto a chi sta affogando. Il decreto, fatto per colpire le Ong, è valido per tutti. Dissuade dal salvare vite umane, contravvenendo alle regole internazionali sulla navigazione”.
Intanto, gli sbarchi continuano.
“Certo, ieri sera a Lampedusa ce n’è stato un altro, sono arrivate venti persone. Ma quelli non interessano a nessuno, non a caso li definiscono “sbarchi fantasmi”. Quelli li vediamo solo noi, il Governo non li vede”.
«Lampedusa è stupita – ha aggiunto Martello – perché gli sbarchi continuano ad esserci. Nelle ultime ore sono arrivati 8 tunisini e invece, per questa nave, si sta facendo polemica. Una cosa è certa, Lampedusa non vuole che si facciano allarmismi. La stagione estiva è appena iniziata e nessuno vuole che l’immagine dell’isola venga pregiudicata».


