L’ANTIFASCISMO RIPUDIA LA GUERRA

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Pino Coluccia

L’ANTIFASCISMO RIPUDIA LA GUERRA

L’Antifascismo, non è un esercizio di retorica o da utilizzare per scaramucce strumentali nella polemica politica, quando poi non lo si pratica con coerenza, in particolari sulle questioni fondanti dell,Antifascismo vero, storico. La cultura antifascista della nostra Costituzione ne individua gli elementi fondanti, ai quali essa si ispira ed irradia di se la forma dello Stato Democratico e Repubblicano nato appunto dalla sconfitta del Fascismo e del Nazismo. Il primo fondamento di questa cultura e della nostra Costituzione è che l’Antifascismo “ripudia la guerra e favorisce altri mezzi, il negoziato, per superare i conflitti”. Quindi la Costituzione indica quale sia la strada principale, se non l’unica e decisiva, che deve essere perseguita dalla Repubblica democratica Italiana per superare conflitti e tensione tra gli Stati. Allo stato attuale è in corso una guerra in Ucraina, per interposta persona/nazione, tra gli USA/NATO e la Russia per ragioni connesse alla sicurezza ed alla ricerca di un nuovo ordine mondiale che superi le pretesi imperialiste degli USA. C’è da aggiungere che questa guerra ha reintrodotto in Europa una rottura del fronte internazionale, antinazista e antifascista, animato particolarmente dall’allora Unione Sovietica (aggredita proprio dal Nazismo e dal Fascismo) e sostenuto militarmente dagli USA e dalla GB e che nella seconda guerra mondiale aveva sconfitto questi due regimi e le loro pretese imperialiste, nati proprio nel cuore dell’Europa. Dopo il crollo dell’Unione Sovietica il blocco Occidentale, USA è Nato, ne hanno approfittato per espandere il proprio dominio a danno della Russia, “fino ad abbaiargli all’ uscio di casa” come ebbe a dire lo stesso Papa Francesco. Quindi la guerra, ancora una volta, dopo la distruzione della Jugoslavia e di gran parte dei Paesi nord Africani è stata scelta come unico mezzo di risoluzione dei conflitti, locali e globali, con tutti i rischi di catastrofe nucleari connessi . Ora, affermare, di fronte a governi di Destra, come quello italiano ed in crescendo in Europa di essere all’opposizione e di voler rimotivare e rimobilitare l’ Antifascismo, se non si prende il toro per le corna, la guerra in Europa, affermando che essa deve essere cessata e cercato tramite un negoziato responsabile delle parti in causa, diventa solo un esercizio retorico, al limite della propaganda, per niente capace di incidere politicamente. C’è un vulnus della cultura antifascismo, dell’ Antifascismo che ripudia la guerra come mezzo risolutivo dei conflitti tra popoli e Stati, che è rappresentato dall’ adesione dello Stato italiano, della Repubblica Democratica e Antifascista, all’attuale guerra in Europa, un entrata in guerra vera e propria, anche qui per interposta persona giuridica (la Nato), fatta di atti offensivi con invio di armi ed ancor peggio con la pretesa di vincerla sul campo, senza ombra di negoziati. Questo è il vulnus arrecato all’Antifascismo della nostra Costituzione e della nostra Storia antifascista, che oggettivamente favorisce un rigurgito di neofascismo, razzismo, nazionalismo, militarismo e anticomunismo. Quei partiti che si richiamano all’ antifascismo, il PD ed altre formazioni e associazioni che si autodefiniscono antifascistee, quelle alte istituzioni che dovrebbero esserne i garanti , proprio per aver avallato questo vulnus rischiano di non essere credibili quando intendono rivitalizzare l’antifascismo. La guerra in Ucraina, la nostra adesione passiva e mistificata da propagandistiche equiparazioni con le lotte di liberazione e la Resistenza Antifascista che ci accingiamo a celebrare suona come una ipocrisia agli occhi delle vecchie e nuove generazioni

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