Le metafore calcistiche nella nuova segreteria PD

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Alfredo Morganti

di Alfredo Morganti – 19 gennaio 2017

Andrea Rossi, il prossimo responsabile di organizzazione del PD (così pare), è stato intervistato da ‘La Stampa’. Ci vuol poco a diventare famosi, in fondo. Lui è il ‘giovane’ (40 anni) a cui Renzi affiderà il rilancio del partito. Al giornalista dice persino cose giuste (banalmente giuste, diciamo) e rappresenta questo triennio renziano in termini non proprio lusinghieri (un “riformismo senza popolo”, l’“assenza di una struttura organizzata”, il mancato coinvolgimento “dei cittadini oggetto delle riforme”, ecc.). Non basta.

Rossi rimprovera anche i suoi ex compagni della minoranza (era bersaniano, ora renziano, domani chissà) di avere avuto “un pregiudizio verso Matteo, come se fosse un intruso” e poi pronuncia la solita frase scialba, insipida, sbiadita, di quelle che producono una smorfia sul volto di chi ascolta: “sono per il dialogo, ma per farlo bisogna essere in due”, come dire che i renziani sono sempre pronti a discutere e confrontarsi (ti cercano continuamente, vogliono parlare, ascoltare le tue ragioni, sono persino troppo petulanti e si offendono se non dici la tua, difatti) mentre Bersani, Speranza, D’Alema no. Tre monoliti. Se non che, al termine di queste disquisizioni, Rossi tira implacabilmente fuori la solita, immancabile, sfinente, metafora calcistica, quella che se non la usi sei fuori, non vieni nemmeno riconosciuto dagli altri neopolitici oggi tanto in voga al Nazareno. Gli fai schifo. Eccola: “con tutti i suoi difetti” Renzi “è il nostro Higuain, un bomber che il PD non può permettersi di lasciare in panchina”. Higuain? Bomber? La panchina? No, te prego, le metafore calcistiche no.

Il dibattito si, perché ci vuole, non date retta a Nanni Moretti; ma le metafore calcistiche no, e poi no. Fossi io Renzi gli direi: questo è il biglietto, questa è l’arancia-birra-coca-caffè Borghetti, quello è lo stadio, quello il tornello di ingresso, perciò vai, prego, accomodati tu in panchina. Anzi, vai direttamente in tribuna che magari ci vediamo dopo in zona mista. Ma Renzi, che è una metafora calcistica vivente, questo non glielo dirà mai. Statene certi.

Babelezon bookstore leggi che ti passa

Articoli correlati

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.