L’immigrazione, spiacevole effetto boomerang

per Gianluca

di Gianluca Leo, 17 marzo 2018

#RinnovamentoDemocraticoeProgressista

Anno del Signore 2018,

Esistono i droni ed esistono le tratte di esseri umani.

Esistono i robot ed esistono gli schiavi. Esistono bimbi che giocano con gli smartphone e bimbi che muoiono in miniera per estrarre la materia per le batterie.

Esistono uomini che hanno più case e uomini che scappano dalla loro casa.

È vero, è più facile vivere le nostre vite senza pensarci. È più facile perché tutto è molto lontano da noi. Però, ad un certo punto, un barcone omologato per 20 passeggeri ci porta sulle nostre coste 60 uomini. E, in quel momento, ciò che abbiamo fatto non può più essere ignorato, non può più essere nascosto. Quel bambino che ha lavorato fin da quando ha iniziato a camminare, ora è in casa nostra. Quella donna che ha subìto stupri da truppe straniere, ora è in casa nostra. Quell’uomo che ha perso il lavoro e spera di trovarne un altro per mandare soldi alla famiglia che non è potuta venire con lui perché i trafficanti di uomini sono cari, ora è in casa nostra. L’immigrazione avrebbe dovuto aprirci gli occhi. E chi lo sa? Magari qualcuno li ha aperti. Ma, anche quando queste tristi notizie ci arrivano in casa, è difficile ascoltarle, è difficile parlarne. È molto più facile prestare ascolto a quelle propagande che ci dicono che ci stanno invadendo. Perché, se chi arriva sulle nostre coste è un invasore, non abbiamo il peso di dover pensare al vero motivo che l’ha spinto a venire qui. Tutto diviene più facile quando i media ci propongono ogni giorno reati commessi da stranieri. Nulla di strano, fanno il loro dovere: creano allarmismo per avere più audience. Poco importa se i reati dal 2007 ad oggi siano diminuiti del 15,2% nonostante gli stranieri siano aumentati. Basta sottolinearli di più. Ma che importa? Tanto nessuno lo dice. Tutto è più facile quando delle forze politiche ci promettono che, a breve, non dovremmo più avere questo pensiero: li rimpatrieremo. Nulla di strano, fanno solo il loro dovere: creano allarmismo per avere voti. Poco importa se nessuno di questi politici sappia spiegare nello specifico se e come si possa rimpatriare. Ma che importa? Tanto nessuno glielo chiede.

Media e partiti ci hanno spinti verso la strada più semplice per noi e meno scomoda per loro. Ma, io vi dico, che esiste un’altra strada. Ma, non sarà per tutti, mi spiace. Sarà solo per i più coraggiosi. E, questa strada, porta a mettere in discussione un impero costruito sulle macerie, un impero costruito sui morti, un impero costruito sulle disgrazie, un impero costruito sulle razzie, un impero costruito sullo sfruttamento. Questa strada, porta a dichiarare guerra all’impero costruito in nome del Dio denaro.

#RinnovamentoDemocraticoeProgressista

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