Fonte: Lipperatura di Loredana Lipperini
Url fonte: http://loredanalipperini.blog.kataweb.it/lipperatura/2014/10/01/due-parole-conclusive-sulla-mia-esperienza-con-tsipras/
di Loredana Lipperini – 1 ottobre 2014
Non sono più intervenuta sull’argomento L’Altra Europa con Tsipras da luglio, dopo il report ufficioso sui lavori della commissione cultura e dopo la serie di post che seguivano la fine della campagna elettorale.
Come credo sia noto a chi segue questo blog e la sottoscritta su Facebook e Twitter, mi sono tenuta lontanissima dalle infinite polemiche che hanno riguardato pettegolezzi, uso dei medesimi a fini personali, a fini antifemministi, a fini comunque faziosi. Non sono intervenuta nel tiro al bersaglio nei confronti degli europarlamentari (che trovo comunque alquanto indecente nei modi: basta frequentare un poco twitter, le sue presunte star e il loro coro per verificare che il massimo dell’insulto è “sei amica di Barbara Spinelli”, il che è disgustoso, oltre che ingeneroso e ancora una volta strumentale) nè su alcune delle loro prese di posizione che non condivido.
Detto questo, ritengo che aver aderito a un progetto, con serenità, passione, convinzione e speranza di poter contribuire a costruire un cammino diverso per quanto riguarda i diritti di chi vive in questo paese, sia stato importante, e non rinnego una parola o un gesto di quelli compiuti fino al 25 maggio.
Detto anche questo, ritengo l’esperienza definitivamente conclusa: almeno per quanto riguarda la mia presenza nell’attuale composizione del soggetto politico “Altra Europa”. Come sostenuto altre volte, fare politica, per me, non significa diventare o aspirare a diventare professionista della politica, ma condividere un progetto. Non vedo quel progetto, ora, o comunque non lo vedo per me o con me. Continuerò a fare quel che ho sempre fatto con le parole scritte e parlate, nel blog, sui social, nei libri, negli incontri con le persone. Sono la stessa di prima, e non escludo, in futuro, di incrociare di nuovo chi ha partecipato a quel progetto, sperando di costruirne di diversi, di inclusivi, di unitari.
A tutte e tutti coloro che ho incontrato sulla strada percorsa, un grazie dal profondo del cuore. A chi lavora per distruggere, come ha sempre fatto, un grazie ulteriore: perché è utile per far capire quando è il momento di tirarsi indietro.


