L’onda anomala sul Quirinale

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Alfredo Morganti
L’onda anomala sul Quirinale
Basterebbe già l’irrituale candidatura di Berlusconi a classificare questa tornata elettorale per il settennato come una specie di onda anomala. Nemmeno l’unica. Pensate, difatti, che ci sono 48 parlamentari di Italia Viva pronti pronti a balzare di qui o di là a seconda delle scellerate tattiche del loro Capo. Non solo. Come se non bastasse c’è anche una destra salviniana che rivendica stavolta la propria primigenitura sull’elezione con toni di riscossa nazionale, come se in questi decenni fossero saliti al soglio pericolosi comunisti, pronti a sovvertire l’ordine costituzionale.
Ah, c’è poi la questione Draghi, quella di un premier messo da lì dall’establishment, coccolato da draghisti extraparlamentari e dal mondo delle imprese, a cui è stato promesso il Quirinale, purché portasse a termine il proprio compito di equa redistribuzione in bonus del PNRR. Vaglielo a dire che i giochi sono altri. E taccio del virus “101”, pronto a risorgere ove si facesse largo un candidato Presidente davvero saggio.
Un’onda anomala, quindi, che macchia questa elezione di molti nodi irrisolti e che “curva” l’elezione del Capo dello Stato sugli affari contingenti, sulle circostanze attuali, su nodi che riguardano l’oggi, quando invece l’ambizione dei costituenti era quella di liberare la Presidenza proprio dalla contingenza delle legislature, indicando il settennato come orizzonte elettivo. Per la prima volta, dunque, assisto all’elezione con disincanto. Dubito che uscirà un coniglio dal cilindro, dubito che la questione Draghi si risolverà senza attriti, dubito che la saggezza possa prevalere. Eppure di saggezza in politica ce ne vorrebbe sempre tanta, perché è il suo ingrediente principale. Ben più dell’abilità manovriera, ben più della sciocca ambizione personale, ben più del tatticismo da saltimbanco. Saggezza.
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