Il Melting pot fallito

per Marco Rosichini
Autore originale del testo: Marco Rosichini

di Marco Rosichini – 1 marzo 2017

Proprio ieri  si sono formati i corrispettivi gruppi parlamentari di Camera e Senato degli scissionisti del PD uniti ai fuoriusciti di Sinistra Italiana. Il movimento dei Democratici e Progressisti , che conta in toto 51 parlamentari,  non ha tuttavia ottenuto l’appoggio di diverse personalità di spicco della storia della sinistra italiana, di  alcuni dei cosiddetti eredi della tradizione comunista  e diessina, ormai schierati con la deriva neocentrista del PD  e assuefatti dalla retorica renziana. Personalmente credo che questa sia una delle poche scissioni ideologiche della sinistra,  in quanto l’esperimento del Partito Democratico si è dimostrato fallimentare e utopistico,   sottolineando ciò che alcuni affermavano da molto tempo (tra cui il famigerato Lider Maximo, oggi bersaglio dell’offensiva renziana),  ovvero il fatto che due culture non si sommano, bensì sono dialettiche ed è difficile trovare un punto di equilibrio tra una cultura socialista e una liberaldemocratica. Queste tendenze politiche, nelle loro molteplici sfaccettature ,  sono agli antipodi dal punto di vista ideologico, storico e culturale (basti pensare al Parlamento Europeo dove da un lato ci sono i socialisti e dall’altro i centristi dell’ALDE) ed è piuttosto curioso immaginare un partito formato da  ex democristiani da un lato e da ex comunisti dall’altro ; in particolare quest’ultimi nel corso della storia Repubblicana sono stati continuamente osteggiati nella  conquista del Governo del Paese  venendo confinati ad un  ruolo di opposizione permanente, secondo l’ingegnosa tecnica della conventio ad excludendum  in un primo momento e successivamente traditi, nella loro evoluzione politica (PDS, DS) , da compagni di coalizione poco leali supportati da un sistema politico  proporzionale che creava con grande facilità crisi della maggioranza politica . Oggi il PD  è il risultato di questo incontro mal riuscito ,complice anche,  rigorosamente sotto guida renziana , la progressiva identificazione di quest’ultimo con l’establishment e con i ceti dell’alta società (esempio emblematico di ciò  le elezioni comunali romane , dove il PD ha perso in periferia e ha vinto nella Roma bene) . Tutto ciò nel suo insieme avrà conseguenze pesantissime in quanto  condannerà il (centro)sinistra italiano  ad un ruolo di marginalità  a vantaggio della destra antieuropeista, xenofoba e del populismo grillino,  almeno che la sinistra  non trovi nei suoi tratti ideologici originari un motivo di palingenesi.

 

Babelezon bookstore leggi che ti passa

Articoli correlati

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.