Fonte: facebook
Di Danilo Gruppi
Stavolta no. Ho deciso, domenica non partecipo alle primarie del PD. E’ una scelta sofferta e consapevole, volta a marcare una distanza che avverto crescere. All’appuntamento con le elezioni regionali il PD ci arriva forse nel modo peggiore, dopo avere inanellato una serie pressoché infinita di errori di gestione politica e di superficialità. E questo non è frutto del caso bensì responsabilità diretta di un gruppo dirigente. Impressiona che ancora non si riesca neppure a percepire quali siano le discriminanti programmatiche, la visione e il progetto per il futuro. Eppure proprio questo era il nodo da affrontare, dopo la chiusura definitiva di un lungo (e per certi aspetti straordinario) ciclo dello sviluppo di questo territorio. Ma questo avrebbe richiesto un duro lavoro collettivo di studio, analisi, elaborazione, la individuazione delle priorità, la definizione di una sufficientemente robusta base politica…………………….. Avrebbe cioè richiesto un Partito. Che non c’è (perlomeno nella sua accezione tipica della democrazia europea). E non essendoci, sostanzia quindi il suo agire nella personalità del momento e nella pratica amministrativa. Ho assistito qualche sera fa al confronto tra i due candidati in lizza e la sensazione che ne ho ricavato e’ che rimpiangeremo amaramente stile, autorevolezza e visione di Vasco Errani. Persino su un argomento tutto sommato facile come l’articolo 18 le risposte sono apparse incredibili: Balzani dava l’idea di non saper neppure di che parlava, mentre Bonaccini era talmente evasivo da sembrare un gatto arrampicato su un vetro insaponato……… Dunque avanti pur così, ma senza di me. Del resto continuo a non provare alcuna simpatia per un certo nuovismo d’ accatto che sembra prevalere oggi un po’ in ogni dove. Sarà forse un riflesso condizionato dell’appartenenza a quella “vecchia guardia “più volte richiamata, nella quale confesso mi trovo più a mio agio ( e, peraltro, non ancora relegata a Sant’Elena……..).


