di Alfredo Morganti – 8 maggio 2017
Ogni tanto (raramente, dico la verità) qualcuno mi dice che sarei ‘ossessionato’ da Renzi, come se Renzi fosse un privato cittadino e io uno stalker. No, non funziona così. Intanto lui è stato premier, e ora è di nuovo segretario del PD, e quindi è un personaggio pubblico. E poi compare nelle nostre esistenze di continuo, occupa le tv, intasa di gigabyte la rete, detta continuamente ai ‘suoi’ la linea che i retroscenisti ripetono instancabilmente, buca i media spavaldamente, sfrontatamente, sfacciatamente, ostruisce le nostre vite con le chiacchiere e con i bonus smollati alla cieca. È il primo a costringerci a occuparci di lui. Per non parlare della sua cerchia, dei suoi fedelissimi, dei suoi comunicatori, dei suoi seguaci, dei suoi troll, dei suoi invasati, tutti attizzati come il fuoco ogni attimo che Dio manda in terra. E sarei io a essere ossessionato?
Più facile che sia lui a esserlo di noi, a pedinarci, a scovarci anche quando siamo inguattati in un angolo, con un fiuto migliore di quello di un cane da trifola. E lì ci fa promesse mirabolanti, e accusa gli altri di non volergli bene e di essere gufi, e ci spiega che il futuro lui lo sta scrivendo (come per Alitalia), e nonostante accumuli sconfitte, ma tutti lo considerino vincente, è pronto a riproporsi ogni volta come il nuovo, il rottamatore, l’unto, l’uomo del destino. Il profeta. Il salvatore. Che dovrei, che dovremmo fare: berci tutto e via così? Oppure fare delle critiche ma nel foro interiore, aprendo dibattiti introspettivi, silenziosi, di cui magari pentirci subito, sviluppando mega sensi di colpa? Oppure ignorarlo? Dicendo a chi ci interpella: ‘Matteo chi?’ (stavolta nel senso di non conoscerlo davvero, senza alcuna ironia soggiacente).
Guardate che non è facile. Io ci ho provato. Ero a cena, lui diceva in tv: “scriveremo la pagina del futuro”, e io: “mi passate l’acqua?”. Lui insisteva: “cambieremo l’Italia alla faccia dei rosiconi”, e io: “qualcuno vuole l’insalata?”. E lui: “questo è il partito della mamma”. E qui è stato difficile resistere. Ma prima che iniziassero gli improperi, siamo stati lesti a ‘curvare’ su Mtv. Ora mi resta solo un timore, per me e per tutti. Quello di vederlo sbucare da un cassetto alla traditora, o da sotto il letto al mattino, quando ancora sei insonnolito e indifeso, e lui con i suoi tweet e le sue enews è pronto a stanarti e a colpirti. Come nella fase pre-referendaria, quando molti hanno chiesto le cure termali o sono andati in Oklahoma o Tennessee pur di sfuggirgli. La verità è che noi dovremmo essere Zen, non lui. Poi dice: ossessionato.



