Erasmo Palazzotto, deputato di Leu, si è imbarcato a Barcellona sulla Astral, nave della Ong spagnola Open Arms (la cui ripartenza ha suscitato la reazione indignata del ministro dell’Interno Matteo Salvini).
Palazzotto al Corriere ha dichiarato di essere salito a bordo insieme a volontari spagnoli, greci, italiani “per dimostrare che in Italia non tutti la pensano come Salvini. Siamo l’unico posto al mondo in cui le Ong vengono trattate da criminali. In questo frangente storico si deve scegliere da che parte stare: io sto qui, con chi salva le persone”
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Ho rubato dalla pagina facebook di Erasmo Palazzotto il diario di questi giorni drammatici, a continuazione potete leggere giorno per giorno cosa ha scritto:
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13 luglio
Nonostante il Governo italiano la Open Arms torna in mare. Ed io insieme a loro perché il razzismo e la xenofobia non ci impediranno di assolvere al dovere morale di salvare vite umane. Un saluto al Ministro #Salvini dalla nave Astral.
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16 luglio
Caro @matteosalvinimi sono a bordo della #OpenArms. Qui c’è gente che rischia la propria vita per salvarne altre e dovresti averne più rispetto. L’unico ad avere fatto affari coi trafficanti ad oggi sei tu, anche se li chiami Guardia Costiera Libica. #SailingForHumanity
Navighiamo per l’umanità, per la nostra è per quella dei nostri Paesi. Per salvare vite umane mentre l’Europa chiude gli occhi davanti a questa immane tragedia. In mare non ci sono immigrati, clandestini, rifugiati, ci sono solo persone, vite che vanno salvate. Tutto il resto è razzismo, xenofobia disumanità.
Se possono sbarcare a #Pozzallo ed essere redistribuiti in tutti i paesi europei, vuol dire che un’alternativa a lasciare le persone morire in mare c’è. #ApriteiPorti #SailingForHumanity
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17 luglio ore 20,15
Visto che non ha la decenza di tacere #Salvini venga qui a vedere cosa accade in questo tratto di mare. Di cosa sono capaci i suoi amici libici e di quali sono le vere fake news. Magari da padre può venire a vedere che fine fanno i bambini da queste parti.
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FAKE NEWS
Il portavoce della Marina militare libica Ayoub Qassem afferma: “La guardia costiera libica ha recuperato tutti i passeggeri che erano sull’imbarcazione, prima di distruggerla e nessun migrante è rimasto in mare. Probabilmente alcuni migranti, tra cui donne e bambini, sono annegati prima dell’arrivo delle motovedette”.
Mi pare che dopo questa dichiarazione sia confermata la versione della #OpenArms, a meno che non si creda che i corpi che abbiamo recuperato oggi abbiano raggiunto lo scafo “distrutto” a nuoto.
La verità è che non avevano previsto che ci fossero testimoni e che noi fossimo li per salvarli.
#Salvini dovrebbe avere a decenza di tacere e forse anche di dimettersi davanti alle menzogne che continua a raccontare al Paese.
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Matteo Salvini dice che la mia è meschina propaganda. Detto da un intenditore come lui potrebbe essere anche un complimento. Se vuole sono pronto ad un confronto pubblico con tutte le prove sulle responsabilità della Guardia Costiera Libica e le sue rispetto ai morti in mare
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Il #Governo venga a riferire in parlamento su quello che è accaduto questa notte a sud di #Lampedusa. Sarò felice di spiegare a #Salvini le sue responsabilità e soprattutto chi sono i criminali che lui chiama Guardia Costiera Libica. #bastapropaganda #bastadisumanità
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17 luglio ore 21,45 su La Repubblica
Ancora a bordo della Open Arms, questa volta in rotta verso la Spagna.
Dopo le le dichiarazioni del Ministro dell’Interno italiano, l’Italia oggi non è considerata un porto sicuro: non lo è per le ONG che rischiano di essere processate per aver salvato vite umane così come non lo è per chi viene salvato e rischia ancora una deportazione nei campi di concentramento libici.
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18 luglio
Erasmo Palazzotto (LeU): ‘Josephine (sopravvissuta al naufragio libico) si sta riprendendo, necessita sicuramente di assistenza psicologica, non è ancora in grado di ricordare e raccontare. Il governo, invece di attaccare la open Arms, avrebbe il dovere di chiedere conto alla guardia Costiera libica che noi abbiamo finanziato e che con le nostre motovedette fa annegare le persone’.
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Quello raccontato dalla giornalista della tv tedesca N-tv Nadja Kriewald e quello testimoniato dal video diffuso da Open Arms sarebbero “due interventi diversi, uno ad 80 miglia davanti ad al Khoms, l’altro davanti a Tripoli”. Lo scrive su Twitter il deputato di Liberi e Uguali Erasmo Palazzotto, che era a bordo della nave Astral della ong spagnola:
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Mentre una motovedetta girava la scena del salvataggio perfetto con una TV tedesca, un’altra lasciava in mezzo al mare 2 donne ed un bambino. Sono due interventi diversi, uno ad 80 miglia davanti a Khoms e l’altro davanti a Tripoli. Maldestro tentativo di depistaggio. #OpenArms
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Una versione che appare dunque in netto contrasto con quella data dalla Kriewald e dal collega freelance libico Emad Matoug, per i quali al termine delle operazioni di salvataggio delle 158 persone a bordo del gommone “non c’era più nessuno in acqua”. Il loro reportage sarà trasmesso venerdì prossimo sull’emittente tedesca N-tv.
Ma Palazzotto rimane sicuro di quel che ha visto con i suoi stessi occhi, come raccontato ieri ad Huffpost: “Tra i rottami c’erano tre corpi 2 donne ed un bambino di circa 4 anni. Ci siamo accorti subito che una delle donne era ancora viva ed è partita la macchina dei soccorsi. Mentre ultimavamo il recupero dei cadaveri è arrivato il comunicato della Guardia Costiera libica che annunciava un salvataggio umanitario in nel tratto di mare indicato. Si erano dimenticati di dire che avevano abbandonato lì 3 persone di cui almeno una sicuramente viva”
A sostegno della sua versione ci sarebbero “anche le registrazioni intercorse tra la marina libica e un barcone che ha segnalato il barcone alla deriva – racconta ancora Palazzotto al Corriere della Sera, che poi sferra anche un duro attacco al governo – “Il ministro Salvini è complice di questi criminali”.
Salvini che però, dopo aver ridotto la vicenda ad una fake news, tira dritto e su twitter avanza sospetti su Open Arms, che sta portando in Spagna i due cadaveri assieme a Josepha, la donna miracolosamente sopravvissuta a 48 in mare: “Nonostante la nostra disponibilità di porti siciliani, la nave Ong va in Spagna, con donna ferita e due morti… Non sarà che hanno qualcosa da nascondere???”
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“Non ci fidiamo del Governo Italiano” queste le parole di Open Arms dopo le accuse, da parte del Ministro degli Interni, di aver inventato la notizia del salvataggio.
Per questo oggi navighiamo verso la Spagna con Josefa, e i corpi senza vita dei suoi compagni di viaggio, e non verso Catania: perché si teme che, sopravvissuta a questa ennesima tragedia, Josefa possa essere utilizzata per ottenere una verità di comodo solo per coprire le vere responsabilità dei libici. Io le ho viste, con i miei occhi.
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ANSA) – ROMA, 18 LUG – “Mentre una motovedetta girava la scena del salvataggio perfetto con una tv tedesca, un’altra lasciava in mezzo al mare 2 donne ed un bambino. Sono due interventi diversi, uno ad 80 miglia davanti ad al Khoms l’altro davanti a Tripoli. Maldestro tentativo di depistaggio”. Lo scrive su twitter Erasmo Palazzotto, deputato di Liberi e Uguali da bordo della nave Astral dell’Ong Open Arms. “Ma davvero nessuno nel Governo italiano – prosegue il parlamentare di Leu – ha qualcosa da dichiarare davanti a quello che è successo nel Mediterraneo, alla brutalità di quei criminali che continuano a chiamare Guardia Costiera Libica?”.
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Non capisco come sia possibile che, davanti a quanto successo ieri nel Mediterraneo, il Governo Italiano non chieda spiegazioni alla Libia e, invece, attacca la ONG che ha salvato Josefa.
Forse perché hanno raccontato la verità su chi sono veramente i libici? #vergogna
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Ma davvero nessuno nel Governo ha qualcosa da dichiarare davanti a quello che è successo nel Mediterraneo e alla brutalità di quei criminali che continuano a chiamare Guardia Costiera Libica? #OpenArms #StayHuman
Adesso è chiaro perché #Salvini è in guerra con le ONG: sono testimoni scomodi dei crimini disumani dei suoi “colleghi” libici. Non vuole che si sappia quanto le sue mani siano sporche di sangue.
Chiedo al Governo italiano di pubblicare i tracciati delle motovedette libiche e delle imbarcazioni presenti nel tratto di mare dove abbiamo salvato Josefa nella notte ta il 16 e 17 luglio. Coord. N 34’13,4 E 013’55,2 #verità
Ma qualcuno vuole chiedere a Toninelli se pubblica i tracciati delle imbarcazioni presenti nel tratto di mare dove abbiamo salvato Josefa nella notte ta il 16 e 17 luglio? Coord. N 34’13,4 E 013’55,2. Così la finiamo con questa insopportabile e cinica propaganda di #Salvini.


