di Luigi Altea, 20 gennaio 2017
Vedere questa foto mi ha fatto un po’ impressione e anche un po’ piacere.
Perché potrebbe essere un buon segno…
Chissà, forse il papa avrà appena comunicato ai cardinali e ai vescovi che dovranno pagare l’IMU ai comuni, a cominciare da quello di Roma.
Oppure avrà ripetuto, alle eccellentissime eminenze, che “Il capitalismo è terrorismo contro tutta l’umanità”.
Ma potrebbe anche aver voluto ribadire, ai volutamente distratti e ai diversamente udenti, che individua ” La sovranità mondiale vera in un dominio transnazionale del denaro, che alimenta le guerre per sanare i propri bilanci, contro il quale solo la moltitudine dei «movimenti popolari» può portare a una «riappropriazione della democrazia» non formale ma sostanziale.”
Resta il fatto che i suoi “fedelissimi prelati” non pare l’abbiano presa bene.
Anzi, più che cattolici sembrano protestanti…
Ma perché protestano? E contro che cosa?
A me sembra chiaro.
Protestano perché il loro Capo esprime concetti che un tempo…neppure i comunisti si azzardavano ad esplicitare con tanta semplice chiarezza. E venivano scomunicati lo stesso…
Protestano perché il papa si limita a stringere la mano ai governanti democristiani, e invece abbraccia e bacia più volte Abu Māzen, e con lui tutto il martoriato popolo palestinese.
Protestano perché sanno che è felice di piacere anche agli zapatisti del Chiapas e ai giovani del centro sociale Leoncavallo di Milano…
Credo che papa Francesco se ne farà una ragione.
Se i curiali lo lasciano solo, assieme a lui c’è tantissima gente: cristiani e musulmani, gnostici e agnostici.
E molti, moltissimi atei, che non credono in Dio e non credono neppure ai loro occhi… nel vedere un uomo, l’unico uomo su questa terra, che sa parlare a tutti, che sa toccare tutti i tasti dell’immensa tastiera, che è l’umanità umile e sofferente.
Ieri, vincendo non pochi dubbi, ho rinnovato la tessera del Partito Socialista Francese.
E finalmente, oggi, sono riuscito a parlare bene di qualcuno…
Non di un socialista o di un comunista, ma di uno senza partito…
Perché sa occuparsi delle macerie della Storia e delle piaghe del mondo.
E sa guardare negli occhi delle persone senza pretendere che abbiano un Dio.
Credo che se la prima esperienza politica si fa spesso senza una tessera, la prima esperienza di Dio è spesso la sua assenza…


