di Andrea Colli
Ormai il Pd come lo conoscevamo ovvero quella forza politica che intendeva contribuire a costruire e consolidare, in Europa e nel mondo, un ampio campo riformista, europeista e di centro-sinistra, operando in un rapporto organico con le principali forze socialiste, democratiche, progressiste e promuovendone l’azione comune, non esiste più. Quel che resta di quel partito ora si chiama Leopolda (copyright Cuperlo). Questo grazie al segretario Matteo Renzi che per stravincere propone l’eterna paccottiglia nazionalpopolare che piace alle mamme trepidanti (bonus bebè), ai piccoli e grandi evasori, ai proprietari di fabbrichette e a quelli che “di questi sindacati non se ne può più”. L’italia che chiede lavoro e che non si accontenta degli spot renziani da Barbara D’Urso sarà il 25 ottobre a Roma, in piazza San Giovanni. Quell’Italia che non ne può più dei magheggi e degli imbrogli di un premier che sostiene che la sua manovrà sarà espansiva mentre ormai tutti sanno che sarà depressiva. Non ne può più degli spot renziani che a settembre annunciavano un grande intervento per l’apertura di strutture per l’infanzia, mentre sempre da Barbara D’Urso calano la maschera e ritornano sull’unico numero porta fortuna: mamme, 80 euro anche per voi. Non ne può più delle manovre che promettono un taglio a tasse e spesa, mentre in realtà ci saranno 606 euro di costi in più a famiglia (fonte Adusbef e Federconsumatori). Per assurdo ci si potrebbe affidare all’opposizione del condannato per fermare Renzi, ma anche questa ha barattato l’abdicazione con la garanzia che il patrimonio di famiglia verrà tutelato dallo stesso Renzi. Riusciremo a risvegliarci da questo incubo?


