Oggi “Repubblica” titola: Renzi in crescita. Il sondaggio è quello di Ixé e la percentuale vivaistica è del 3,9%. In crescita rispetto a cosa? A un precedente sondaggio di Ixé, immagino, che il 24 settembre assegnò agli “scissionisti” il 2,9%. Poca roba. Però voi direste: si tratta di un 1% in più! Tralascio il fatto che il 3,9 non mi sembra granché come percentuale. Piuttosto ho provato a ricostruire la serie e l’andamento dei sondaggi da quando Renzi si è dato dal PD. Ve la trascrivo qui: Tecné (23/9) 4,4% – Piepoli (23/9) 4% – Ixé (24/9) 2,9% – Noto Porta a Porta (25/9) 4,5% – Agorà EMG (26/9) 4,3% – Ipsos (28/9) 4,8% – Tecné (27/9) 4,3% – SWG La7 (30/9) 4,9% – Ixé (2/10) 3,9%. Sono questi i dati, nel caso, sui quali dover ragionare.
Come vedete Ixé indicherebbe una crescita di I.V. rispetto al proprio dato del 24 settembre scorso, corrispondente al 2,9%. Ma questa supposta crescita è comunque il dato più basso tra tutti a fronte di un dato precedente (2,9% appunto) ancora più basso, quasi ridicolo. Noterete inoltre che la percentuale balla clamorosamente dal 2,9% al 4,9% di SWG, che pure in questo 4,9 segnala un calo rispetto alla precedente rilevazione della stessa, ossia il 5,9%. In generale, tutte le percentuali non scavallano mai la soglia di una corposa identità, e si mantengono entro un campo percentuale davvero poco significativo. Crescita rispetto a che, insomma? Cosa insinua Repubblica? Io direi piuttosto decrescita, e tutt’altro che felice. In attesa, ovviamente, che il Capo Vivaista faccia qualche mattata, per sollevare la percentuale attualmente ridicola rispetto alle proprie sestuplicali ambizioni.
Ribadisco il concetto. I sondaggi sono mezzi di lotta politica, sono branditi come clave da chi se ne avvantaggia e servono a distogliere la nostra percezione da valutazione più critiche e consapevoli. Se esaminate la serie percentuale di Italia Viva, e il suo andamento incerto, tutto ciò che si può ammettere è che quella forza politica galleggia (nei sondaggi, appunto) attorno al 4%, nulla più. Titolare (come fa Repubblica) sulla sua ‘crescita’ non è corretto, ed è solo un modo per diffondere messaggi celebrativi al di là delle quote statistiche di elettorato che vengono rilevate. Lo so che a Repubblica piacerebbe molto che Renzi accendesse la sua miccetta per sconquassare il quadro politico e penalizzare il centrosinistra, ma per adesso è un sogno. Mi spiace. Lui per primo, dinanzi a queste percentuali, avrà detto “ai suoi”: calma ragazzi, con questi numeri non si va da nessuna parte.


