Renzi non paga l’autrice del discorso di Telemaco

per Gabriella
Autore originale del testo: Roberto Ciccarelli
Fonte: Il Manifesto
Url fonte: http://ilmanifesto.info/renzi-non-paga-neanche-i-fantasmi-la-storia-di-andrea-ghost-writer/

di Roberto Ciccarelli,

Jobs Act. Vivere nell’economia della promessa e del lavoro gratuito. Storia di Andrea Marcolongo, scrittrice e ghost writer, autrice del discorso sulla “generazione Telemaco”

Andrea Marcolongo

Vivere nell’economia della pro­messa e del lavoro gra­tuito. Sto­ria di Andrea Mar­co­longo, lau­reata in greco, allieva della scuola Hol­den di Ales­san­dro Baricco a Torino, blog­ger de «Gli stati gene­rali», ghost wri­ter e autrice del discorso sulla «gene­ra­zione Tele­maco» pro­nun­ciato dal pre­si­dente del Con­si­glio Mat­teo Renzi all’apertura del seme­stre ita­liano alla guida dell’Unione Euro­pea. Sem­bra essere lei l’autrice delle espres­sioni idio­sin­cra­ti­che che hanno reso cele­bre la favella del pre­si­dente del Consiglio.

Tutto via Wha­tsapp. «Si va a Bal­larò, Hai idee?» le chie­deva Renzi. «Ad un certo punto mi sen­tivo come Siri dell’IPhone» ha con­fes­sato Mar­co­longo a Pano­rama. Sono essere nate così le espres­sioni «uccel­lacci del malau­gu­rio», il derby tra la rab­bia e la spe­ranza, le cita­zioni di Frost e Disney. Il libro di Mura­kami sull’arte di cor­rere abban­do­nato distrat­ta­mente sui ban­chi del governo alla Camera. Dopo più di un anno di lavoro, ha lasciato l’incarico: «Non sono mai stata pagata, a parte una men­si­lità» ha spie­gato Andrea. «Era­vamo tutti così — con­ti­nua rife­ren­dosi ai col­la­bo­ra­tori di Palazzo Chigi — Viaggi a Roma e lavori mai pagati, so di per­sone che si sono inde­bi­tate e sono andate dallo psi­co­logo per­ché distrutti dalle promesse».

Ad ogni richie­sta di paga­mento, i respon­sa­bili le avreb­bero rispo­sto come rispon­dono tutti quelli che hanno dei cre­diti con i pre­cari o i free­lance: «La pros­sima set­ti­mana si risolve tutto, dai che è fatta, manca solo un foglio». Nel frat­tempo, dallo staff del pre­mier giun­geva que­sta indi­ca­zione: «Se ti chie­dono chi sei, tu rispondi che sei la segre­ta­ria». «Mi era impos­si­bile con­ti­nuare». La paga c’entra fino a un certo punto, visto che «non è facile per una donna, e non aggiungo altro».

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Andrea Mar­co­longo, lavo­rare (quasi) gra­tis e lasciare Renzi senza parole (da La furia dei cervelli)

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Mila­nese, dopo avere vis­suto a Torino, la ven­tot­tenne ghost wri­ter si è tra­sfe­rita a Livorno, col­pita dalla vit­to­ria del Movi­mento 5 Stelle che esprime il sin­daco della città. Oggi di Renzi non vuole par­lare. In un’intervista al Tir­reno dice: «Mi dispiace che sia pas­sato il mes­sag­gio di una rot­tura per motivi eco­no­mici» ma «è un’esperienza che rifa­rei». E ancora: «sì, mi era impos­si­bile con­ti­nuare…». Invi­si­bi­lità per­fetta. Non appa­rire, non essere pagata, non avere un ruolo. Su que­ste basi si capi­sce la voglia di togliersi qual­che sas­so­lino dalle scarpe. Ma è pos­si­bile che le moti­va­zioni siano più profonde.

C’è in primo luogo la riven­di­ca­zione del pro­prio ruolo di scrit­trice «fan­ta­sma». «Sono fiera di quello che ho fatto — sostiene Mar­co­longo — per­ché il gho­st­w­ri­ter è una figura pro­fes­sio­nale rico­no­sciuta e molto sti­mata in tutto il mondo». Poi, inag­gi­ra­bile, la que­stione del sala­rio. C’è quello mone­ta­rio, che viene deru­bri­cato dall’interessata. E c’è quello sim­bo­lico legato alla «pro­messa» di un inca­rico, ma soprat­tutto di un rico­no­sci­mento che non è stato con­cesso. Que­sto «ha distrutto per­sone indebitate».

Mar­co­longo dice di essersi sot­tratta a que­sto mec­ca­ni­smo che mette al lavoro tutte le risorse di una per­sona, come atte­stano le sue sue allu­sioni. Una fuga che, forse, altri non sono dispo­sti a rea­liz­zare. E così ali­men­tano un sistema basato sulla pro­messa: di fare cur­ri­cu­lum, avere «visi­bi­lità», otte­nere «diritti cre­scenti» in base al libero inve­sti­mento di tempo in atti­vità gra­tuite conto terzi. È il sistema della pre­ca­rietà ali­men­tato dal Jobs Act e prima dispie­gato con i volon­tari dell’Expo. La pro­messa è «il sala­rio del lavoro gra­tuito». «Tra la poli­tica e la pro­messa vi è un rap­porto di imme­diata con­ti­guità quando non di pura e sem­plice sovrap­po­si­zione» ha scritto Marco Bascetta sul Mani­fe­sto (22 otto­bre 2014). Nel caso di Renzi la pro­messa è il motore del suo con­senso otte­nuto con il 41% dei voti alle Euro­pee. Il motore di que­ste pro­messe era azio­nato dal lavoro (quasi) gra­tuito di Andrea Marcolongo.

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