“Scissionisti”? Ipocrisia dei giornalisti, ma il Pd è morto….

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Peppino Caldarola

di Peppino Caldarola – 16 marzo 2017

Vedo che molti titolisti di grandi giornali e molti cronisti parlamentari, quando si riferiscono ad una formazione che ha un nome, peraltro molto bello e programmatico, come “Art.1” preferiscono scrivere il termine “scissionista” che, come i cronisti giudiziari sanno, è termine di camorra oltre che insulto poltico. Ci sono cronisti di questi giornali che sono in squadra con Renzi, che ne raccontano le gesta, che si sono innamorati/e di lui. Va bene. Ma gli altri e i direttori di Corriere e Stampa non sentono la dignità di chiamare un partito col suo nome invece che con quello che Renzi preferisce? Poi un suggerimento fraterno al mio amico Verderami. Capisco che per mestiere si deve rimestare anche nei fondali, ma che senso ha riportare frasi intimidatorie di un certo deputato renziano tale Andrea Marcucci. Questo poveraccio minaccia Enrico Rossi, che è uscito dal Pd, con un linguaggio allusivo che fa veramente schifo. Perchè Verderami non lo fa venire allo scoperto? Così Marcucci si becca una bella querela e se seguirà i consigli del suo principale, Matteo Renzi, rinuncerà all’immunità parlamentare e con i suoi soldi finanzieremo “Art.1”. Scrivo tutto questo ovviamente perchè il mio cuore sta con “Art.1”, ma mi dispiace quando vedo direttori e cronisti stimati farsi portavoce del potente di turno, che peraltro fra un pò sarà ex potente.

di Peppino Caldarola – 14 marzo 2017

Il Pd è morto perché è un partito non più necessario

Quando nacque il Partito democratico le ragioni di un distacco dall’egemonia liberista c’erano tutte, ma, in piena beatitudine, i due partiti confluenti, Democratici di sinistra di Piero Fassino e Margherita, decisero, sotto l’assillo di Romano Prodi, di dar vita alla Cosa nuova convinti che fosse necessaria nella Seconda Repubblica a dar vita al polo maggioritario. La fusione fu fredda, mal amalgamata, vivacchiò, tuttavia la logica di quel sistema politico ne impediva la dissoluzione perché senza un partito pigliatutto non si concorreva per la guida del Paese.

ORIGINI DA SFUMARE. Quel partito per continuare a essere tale doveva sfumare le sue origini di sinistra, simboli compresi, e aderire al pensiero unico che era prevalso negli ultimi 20 anni, o forse anche di più se si pensa che il Partito comunista italiano si sciolse dopo il secondo mandato di Ronald Reagan e i “nuovisti” accettarono lo schema culturale che dal reaganismo in poi venne fuori.,,,,

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