Se Gaza muore, muore la democrazia occidentale

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Maso Notarianni
Fonte: Il Manifesto
Se Gaza muore, muore la democrazia occidentale
Maso Notarianni
Forse quello che ha impedito all’Occidente di fermare il genocidio che Israele sta compiendo è che quest’ultimo ha denudato il Re. Perché abbiamo trasformato la democrazia in un sovrano a cui non è possibile fare una critica senza rischiare pene e anatemi.
Israele è l’unica democrazia del Medio Oriente, si dice. È l’unico Stato che in qualche modo rappresenta i valori occidentali in un pezzo di mondo in cui governano autocrati o sovrani, si dice.
Posto che sia vero (oggi Israele assomiglia più ad una clericodemocrazia se non addirittura a una teocrazia), quel che sta accadendo è che sono i nostri valori, i nostri ideali, il nostro “stile di vita” a compiere un genocidio.
Detto così sembrerebbe in apparenza un ossimoro. La democrazia, i valori occidentali usciti dalla tragedia immane della seconda guerra mondiale non possono essere genocidari.
Eppure, nel non lontano ‘900 è già accaduto che l’occidente, la democrazia occidentale, si trasformasse in un mostro. Il fascismo vinse le elezioni nel 1924, poi fece le leggi razziali. Hitler vinse le elezioni nel 1933, poi bruciò il parlamento e costruì i campi di concentramento che si trasformarono in breve periodo in campi di sterminio. Il peggior genocidio che la storia dell’umanità ricordi, quello contro gli ebrei, i socialisti e comunisti, i disabili, gli omosessuali e gli “zingari” è stato anche esso figlio di una democrazia.
Il Re Nudo è Israele, che non mostra le sue pudende come nella favola, ma dimostra l’incompiutezza della nostra democrazia, o meglio quella che noi in occidente chiamiamo democrazia, ma che democrazia non è.
Come non è un caso che dopo aver definito, con il primo articolo, che l’Italia è una Repubblica democratica, al secondo stabilisce che la stessa Repubblica per essere democratica “richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale”, e al terzo dice che “è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”. Ostacoli che quindi, se non rimossi, rendono la nostra Repubblica non democratica.
Lo stesso ragionamento è applicabile a tutte le costituzioni di tutte le cosiddette democrazie occidentali, le stesse cose dicevano Tocqueville, Rousseau, la Déclaration del 1789, i filosofi dell’800. Ma l’occidente è stato capace di costruire delle vere democrazie garantendo l’uguaglianza ed eliminando gli ostacoli che limitano di fatto uguaglianza e libertà? No: non siamo in un sistema basato sulla uguale valorizzazione di tutte le differenze di identità tramite la garanzia dei diritti di libertà (cioè libertà di essere ciò che si vuole) e sulla riduzione delle disuguaglianze economiche tramite i diritti sociali e del lavoro (cioè uguaglianza nel senso di rimozione degli ostacoli che impediscono il pieno sviluppo della persona umana). Mancano tantissime libertà civili e sociali, anche se in misura diversa, in tutto l’occidente. Anzi, le si sta pericolosamente limitando.
Nessuna persona onesta potrebbe dire dunque che quella che definiamo democrazia occidentale (e quindi anche quella Israeliana) sia una democrazia compiuta. E si potrebbe dire che non è proprio una democrazia.
Questo, da un lato ci apre una prospettiva di speranza perché ci dice che c’è solo da riprendere lo sforzo collettivo di cambiare il sistema, interrotto bruscamente più o meno all’inizio degli anni ‘80 del ‘900. Gli stessi anni in cui, non a caso, comincia quella che molti definiscono come “crisi della rappresentanza”, ma che è in realtà più assenza di democrazia.
Purtroppo l’Europa e il nostro Paese continuano a rifiutarsi di vedere che il Re è nudo, la politica (cioé noi tutti) non sta ricominciando quel percorso bruscamente invertito dal tatcherismo (There really is no alternative). L’Europa e il nostro Paese non si rendono conto che bisogna fermare il genocidio così come si fermarono fascismi e nazismo, per tornare a invertire la rotta e ricominciare a costruire davvero la democrazia. Per questo, se lasciamo che Gaza muoia, uccidiamo la democrazia occidentale.
Palestinesi cercano di ottenere cibo donato in una mensa comunitaria a Jabalia, nella Striscia di Gaza settentrionale
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