di Luigi Altea 1 settembre 2018
Confindustria minaccia di scendere in piazza.
Non subito, perché fa ancora caldo, e si sta meglio all’aria aperta a Cortina, o all’aria condizionata in villa.
Forse fra qualche settimana, quando si potrà manifestare anche in pettinato fresco lana, senza il rischio di sudare troppo.
Gli industriali hanno tutto il diritto di scendere dove vogliono.
Confindustria, infatti, è tecnicamente un sindacato, come la CGIL…
E il presidente Vincenzo Boccia è tecnicamente un sindacalista, come Maurizio Landini…
Finora gli imprenditori italiani si sono limitati a frignare nei loro convegni semi clandestini, nello scantinato di qualche stabile abbandonato.
Ora basta!
In attesa della necessaria autorizzazione del Prefetto, la Questura di Milano sta già studiando come delimitare la”zona rossa”, che sarà transennata e protetta dalla Polizia di Stato, tramite il reparto celere di Padova, e il nucleo mobile di Vicenza, già messi in preallarme.
Si teme, infatti, che i più facinorosi, possano raggiungere Corso Di Porta Vittoria e lanciare uova, benché freschissime, contro la sede della Camera del Lavoro.
Sorvegliato speciale sarà il presidente della Confindustria del Veneto, Matteo Zoppas che, fingendosi claudicante, saltellando da un piede all’altro, potrebbe cercare di eludere i controlli.
Un noto stilista milanese ha già disegnato un elegante casco protettivo, che verrà realizzato in fibra metallica molto leggera, ma molto resistente.
Nessuna acconciatura, maschile o femminile, dovrà essere scomposta.
Con tutti questi presidenti alla carica… sarebbe bello poter sentire anche la presenza e la voce del Presidente del Consiglio.
Il quale, però, tace…
Ogni tanto dà qualche segno di vita, ma poi torna a rifugiarsi in una normalità comportamentale, che per lui evidentemente prevede solo l’accondiscendenza e il silenzio.
Io nutro molta simpatia umana per il presidente Giuseppe Conte… che ha sempre votato a sinistra.
Ne avrò molta di più se farà trattare i facinorosi confindustriali, come furono trattati i pastori sardi al loro sbarco a Civitavecchia…
Umanamente lo comprendo, quando lo vedo appartarsi, nella sua nobiltà virtuale, e seguire con malcelato disgusto, le intenzioni e le azioni dei plebei che lo circondano.
Mi dispiace davvero che una persona mite, colta, intelligente, sia finita lì, e continui a restare lì…
In mezzo a persone rozze e spregiudicate che dicono di volergli bene…
Come quelli che vogliono bene al gatto, ma lo fanno castrare.


