Autore originale del testo: Alfredo Morganti
Stampa, basta così.
Sta finendo una storia d’amore, la mia, come spesso succede nelle storie d’amore. Leggo (leggevo) da sempre i quotidiani, lo facevo immancabilmente, instancabilmente, più di uno al giorno da quando ero giovane. Li cercavo ovunque, all’estero ne andavo a caccia. Credo di aver dato all’editoria una parte molto consistente del mio reddito, ben più di quanto meritasse. Oggi voglio il divorzio, basta. Quando le cose non vanno più e ci si detesta bisogna farla finita. Ognuno per la sua strada.
D’altronde nella selva di parole e locuzioni come “incubo”, “caos”, “ira”, “fuori controllo”, nella rappresentazione da operetta della politica, dinanzi a una realtà proposta sempre come apocalittica, a opinionisti al soldo, a giornalisti in carriera, a giornali che sono partiti-azienda, a editori che fanno politica e basta, a lettori spaesati, all’assenza totale di informazione, dinanzi a tutti ciò non resta che separare i destini. È stato bello ma ora non più.
Le copie vendute calano non solo per un conflitto con i media digitali, ma per la palese inadeguatezza della carta stampata e per il suo folle uso partitico. Bisognerebbe avere un giornale di sinistra per dare un colpetto a questo andazzo, ma per ora questo giornale non c’è. E credo che toccherebbe lavorarci, come ho già scritto. Prima che la storia cessi del tutto.



