Stefano Parisi: “l’Italia è stata colpita drammaticamente dall’epidemia, non è il tempo della polemica o della propaganda, ma di fare il nostro dovere”

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Stefano Parisi

Dallo scorso 6 marzo non ho scritto più nulla. Né su Facebook né su Twitter. Voglio, con quest’ultimo post, dirvi perché. Credo che il mondo stia attraversando una evento apocalittico. Dal Dopoguerra nessun drammatico evento è stato così diffuso e dai contorni così incerti. Oggi dobbiamo sconfiggere questa epidemia. Dobbiamo solo fare quello che ci dicono di fare, attenersi scrupolosamente a quanto viene indicato dalle autorità sanitarie e di Governo. Dobbiamo stare a casa, proteggerci e proteggere gli altri da possibili infezioni. Non è il tempo della politica, del combattere per i propri valori, per vedere migliorare il proprio Paese, le nostre comunità. Non è il tempo della polemica, della critica delle rivendicazioni o delle colpe.

L’Italia è stata investita drammaticamente da questa epidemia. E l’epidemia ci ha colpiti così come siamo, con questi uomini al Governo. L’epidemia ci ha trovati con questo sistema sanitario, popolato da bravissimi e generosi medici e infermieri, ma con una organizzazione purtroppo spesso non all’altezza. L’epidemia ci ha trovati con un enorme debito pubblico, una spesa pubblica inefficiente, senza nessuna riserva di risorse da utilizzare per fronteggiare le esigenze drammatiche degli ospedali e quelle altrettanto drammatiche di un’economia ferma. La grande forza del nostro Paese, che in tanti altri momenti difficili (ma mai drammatici quanto questo) ha visto nel volontariato, nella generosità delle persone che si sono date anima e corpo, un contributo straordinario, oggi non è utilizzabile. Siamo costretti a stare a casa. Non possiamo dare una mano se non evitando di contagiare e di essere contagiati. Non possiamo aiutare gli altri se non con piccoli gesti ma senza dare conforto a chi ha bisogno.

Sono stati commessi errori? Sicuramente sì, specie nella comunicazione. Qualcun altro al posto loro non ne avrebbe commessi? Non credo proprio. C’è chi approfitterà di questa situazione per trarne vantaggio personale Sicuramente sì. Ma oggi il nostro compito è comportarci da persone responsabili. Oggi dobbiamo essere un popolo unito e consapevole.

Chiunque si fosse trovato a Governare avrebbe trovato davanti a sé una situazione del tutto nuova con un Paese del tutto impreparato. Ora dobbiamo solo seguire le prescrizioni con rigore e dare una mano. In Regione lo stiamo facendo. Maggioranza e opposizione si incontrano con la Giunta due – tre volte a settimana per fare il punto e condividere le strategie e le azioni.

Poi tutto questo finirà. Tornerà la politica e torneremo a proporre un forte, drastico e radicale cambiamento per il nostro Paese. Spero che quell’ondata di ideologia e individualismo, ipocrisia e distruzione dei valori democratici, che ha caratterizzato gli ultimi 20 anni della nostra vita di Italiani, dopo questa drammatica esperienza, possa essere superata. Ci risveglieremo da questo incubo più altruisti, più consapevoli dei nostri problemi, più coscienti del valore della nostra vita e della vita delle nostre comunità? Speriamo.

Torneremo a essere un grande Paese. Ora stiamo a casa e facciamo il nostro dovere.

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