Fonte: Il Fatto Quotidiano
Trattative. Perché Putin non intende incontrare Zelensky (almeno per ora)
di Alessandro Orsini – Putin non vuole incontrare Zelensky, perché l’incontro sarebbe una pura perdita di tempo per la Russia e un grande affare per Zelensky. Cerchiamo di capire perché. L’incontro non conviene alla Russia perché Putin non avrebbe niente da dire a Zelensky. Putin ha fatto una serie di richieste per fermare la guerra. Zelensky le ha rifiutate tutte. Putin ha chiesto la demilitarizzazione dell’Ucraina, ma l’Europa ha giurato di trasformarla in uno degli eserciti più potenti d’Occidente. Putin ha chiesto quattro Oblast, ma l’Europa non vuole cedere nemmeno un villaggio. Incontrando Zelensky, Putin potrebbe soltanto chiedergli ciò che ha già chiesto. Zelensky gli direbbe di no. Zero vantaggi per la Russia.
Di contro, i vantaggi per Zelensky sarebbero enormi. In primo luogo, Zelensky trasformerebbe l’incontro in un colossale spot elettorale. Com’è noto, la stampa è molto favorevole a Zelensky. Il Corriere della Sera e i suoi figli minori trasformano qualunque suo discorso in un punto di svolta nella storia della filosofia occidentale. A Zelensky basta dire: “Sconfiggerò la Russia” per diventare automaticamente come Churchill. Il senso storico e quello delle proporzioni sono morti. Zelensky potrebbe offendere Putin, dileggiarlo, sfidarlo, insolentirlo. D’altra parte, è ciò che ha sempre fatto in questi tre anni di guerra. Il linguaggio di Zelensky verso Putin è quello dei social network. Putin, invece, ha sempre adottato una comunicazione politica sobria. Sul campo di battaglia, Putin sovrasta Zelensky. Tuttavia, davanti alle telecamere, i rapporti di forza sarebbero capovolti. Zelensky avrebbe su Putin lo stesso vantaggio che Tyson ha avuto sul giornalista Nathan Downer in diretta televisiva nel settembre 2014 (Downer fu fortunato a tornare a casa intero). Per evitare di finire come Downer, Putin vuole incontrare Zelensky per chiudere il dialogo e non per avviarlo, cioè, per ratificare la capitolazione dell’Ucraina. I dettagli della pace devono essere definiti e accettati prima dell’incontro. D’altra parte, questo è il concetto che Peskov, portavoce del Cremlino, ripete tutti i giorni con il suo eloquio diplomatico. Quando Peskov dice: “L’incontro tra Putin e Zelensky deve essere preparato con cura” intende dire: “L’incontro è inutile considerata la posizione dell’Europa”. Macron ha dichiarato che Putin sta umiliando Trump rifiutando di incontrare Zelensky. Perché? Tutte le volte che una bomba cade su Kiev, Macron subisce un’umiliazione smisurata perché il mondo vede che la Nato non è in grado di proteggere la Capitale ucraina. Per fingere di non essere coinvolto in questa umiliazione, Trump assicura che la guerra non è sua. È in parte vero e in parte falso. La guerra in Ucraina non è la guerra di Trump e, incredibile a dirsi, non è nemmeno la guerra di Biden. È la guerra degli Stati Uniti. È una guerra le cui condizioni di base sono state poste interamente dalla Casa Bianca nel corso dei decenni. Inglobando tutta l’Europa nella Nato, la Casa Bianca ha minacciato la sicurezza nazionale della Russia. Putin ha reagito nel 2022 come Kennedy aveva agito nel 1962. La Russia e gli Stati Uniti sono soggetti alla stessa “legge ferrea della sicurezza internazionale”, come ho proposto di chiamarla: le grandi potenze, laddove sia possibile, non consentono agli Stati confinanti di assumere una linea di politica estera che minacci la propria sicurezza nazionale. Niente missili russi a Cuba; niente missili americani in Ucraina. Non è una legge di natura, ma le assomiglia molto.


