La scheda referendaria con indicazione di VOTO!

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Maurizio Alesi
Fonte: politica.Prima
Url fonte: http://www.politicaprima.com/2016/09/sheda-referendaria-con-indicazione-di.html?spref=fb

La scheda referendaria con indicazione di VOTO!

Solo si Scheda quesito referendariodi Maurizio Alesi -25 settembre 2016

Credo che, prima o poi, a qualcuno verrà in mente di collezionare in un libro la mole di strafalcioni usati da Renzi e Boschi per spingere gli elettori a votare “SI” al referendum costituzionale. Ogni scorrettezza, ogni bugia, usata per entrare a gamba tesa sul quesito referendario sembra l’ultima pensando sia difficile immaginare di peggio. Ma il premier – chiamato il bomba da ragazzo per le sue bugie – non finisce mai di stupire rimanendo fedele alla sua indole.

Maria Elena Boschi una tostaAbbiamo assistito a una sequela di offese all’intelligenza degli italiani con le sparate tipo “Se vince il SI si sconfigge il terrorismo”; “se vince il SI aumenta il PIL”; “si incrementa il turismo; “calano le bollette di energia e Gas”. Si aggiunga l’assist, trasformato in autogol, fornito dall’ambasciatore americano entrato inopportunamente nel merito di questioni inerenti ad un Paese straniero. Ma più i sondaggi danno avanti il “NO” nonostante la spregiudicatezza e la disinformazione dei trombettieri travestiti da giornalisti, più aumenta la paura e diminuisce la spavalderia del giglio magico renziano.

renzi gruber travaglioGiovedì 23 settembre, a otto e mezzo su La7, l’ex boy scout, ha avuto la peggio in un confronto/scontro con uno dei migliori giornalisti italiani, la cui indipendenza è riconosciuti da estimatori e avversari. Pensando di avere a che fare con i soliti scendiletto di mamma Rai, Renzi ha inanellato una serie di battutine e inesattezze puntualmente sconfessate da Marco Travaglio che lo riconduceva alla realtà. A corto di argomenti il premier cercava infatti di svicolare dalle riforme parlando d’altro, come il numero di copie vendute dal giornale di cui Travaglio è direttore, dei problemi della Giunta capitolina, e, ovviamente, dei grillini.

Nel corso del dibattito, in uno dei tanti momenti di difficoltà, Renzi con il piglio dello showman ha tirato fuori il fac-simile del quesito referendario mostrandolo compiaciuto in primo piano. Nulla di male se non fosse per il suo contenuto che ha lasciato attonito ogni spettatore con un minimo di familiarità ed esperienza sui referendum.
Anche i più distratti sanno infatti che – almeno prima dell’avvento dell’era renziana – tutti i referendum riportavano nel testo la formula classica istituzionale: “approvate il testo della legge costituzionale concernente…” facendo seguire le disposizioni di legge sottoposte a referendum e limitandosi a citare gli articoli e i commi sottoposti a modifiche. Questa è la modalità con la quale si sono svolti tutti i referendum, garantendo un comportamento neutro, né a favore né contro la descrizione del quesito o, peggio, interpretandone i contenuti e conseguentemente orientando il voto. Sono riusciti, nientemeno, a far scrivere in un documento istituzionale una formula che è uno spot elettorale, aggravato dal fatto che non è stata ancora fissata la data sullo svolgimento del referendum, altro che Berlusconi.
Preso dal panico e deluso dal fallimento della personalizzazione sulle riforme (vergognosamente rimangiata), il premier trasforma la scheda in una campagna referendaria cercando di indurre la gente a votare SI.

Si Scheda quesito referendarioEcco il testo delle domande, inserite senza pudore, nella scheda letterale così come lo troveremo nei seggi elettorali: <<Approvate il testo della legge costituzionale concernente “disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del Cnel e la revisione del Titolo V della parte II della Costituzione”, approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta ufficiale n. 88 del 15 aprile 2016?>>. 

Adesso, a parte la scorrettezza di aver selezionato solo una parte del contenuto delle riforme soggette a referendum, scegliendo gli argomenti più accattivanti, si è data per scontata una serie di valutazioni che (a parte l’abrogazione del Cnel), sono invece tutte opinabili e oggetto di uno scontro con i più illustri costituzionalisti italiani, mezzo PD, tutto il centro destra, l’Anpi oltre alla metà degli italiani, schierati apertamente con il “NO”.

Come si fa a parlare di superamento del bicameralismo quando basta leggere l’art. 70 della riforma per capire che il sistema si complica e non si snellisce. Il testo dell’articolo passa da 9 a 439 parole per spiegare come funziona il nuovo parlamento. Dov’è la semplificazione dell’iter parlamentare e la fine della navetta parlamentare?

Il nuovo senato si prenderà 10 giorni di tempo per valutare la possibilità di operare delle modifiche al testo, e poi altri 30 giorni per rinviarlo alla Camera, che dopo dovrà decidere se accettare o ratificare. Gli inevitabili conflitti di competenza a trattare le leggi da parte del nuovo Senato o tra Camera e le Regioni semplificano o appesantiscono la formazione delle leggi? Il contenimento dei costi è solo illusorio rimanendo in piedi la struttura, il personale, le spese per il funzionamento del Senato oltre ai rimborsi da attribuire ai consiglieri-senatori per i quali, non essendo stato fissato un limite, potrebbero addirittura superare i costi degli stipendi che apparentemente si risparmierebbero.

Se la logica da seguire nella descrizione dei quesiti fosse questa, pensate come sarebbero suonate diverse domande tipo: “volete che ai cittadini venga negato il diritto di voto per il senato che sarà composto da sindaci e consiglieri regionali”; “volete che venga data loro l’immunità parlamentare”, “volete che le firme per la presentazione delle leggi proposte dal popolo passino da 50mila a 150mila”; “Volete che si complichi l’iter legislativo passando da una sola procedura a dieci a seconda della legge in discussione”. Vorrei vedere chi avrebbe votato SI a quesiti del genere. Evidentemente, ben sapendo che il testo di questo accrocchio di norme è stato scritto in ostrogoto, hanno pensato bene di interpretarlo stiracchiandolo vergognosamente dalla loro parte.

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