I “perché” e i “come” del nostro impegno nel processo costituente di Sinistra Italiana

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Raffaella Casciello, Claudio Riccio, Claudia Pratelli, Roberto Iovino, Ludovica Ioppolo, Simone Fana, Elena Monticelli, Carmine Doronzo, Luca Spadon, Luca Scarpiello
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di Raffaella Casciello, Claudio Riccio, Claudia Pratelli, Roberto Iovino, Ludovica Ioppolo, Simone Fana, Elena Monticelli, Carmine Doronzo, Luca Spadon, Luca Scarpiello – 3 febbraio 2017

Ci dicono che c’è bisogno di uomini forti. Lo dice Grillo, lo dicono molti giornali, lo chiedono in tanti delusi dalla politica. Noi, invece, non crediamo nell’uomo solo al comando, non vogliamo delegare la nostra domanda di trasformazione, né ci convince il potere salvifico del leader. Noi non crediamo nella forza come esercizio autoritario del potere. La forza per noi è differente, femminile e cooperativa. È quella di chi si organizza insieme e lotta per migliorare la propria vita. Per questo un anno fa a Cosmopolitica avevamo deciso di impegnarci nel percorso costituente di questo nuovo partito.

Per noi cambiare tutto è un’esigenza, organizzarsi la precondizione, il protagonismo collettivo la chiave per ribaltare i rapporti di forza. Per questo abbiamo bisogno di un soggetto politico. Né monolitico, né autosufficiente, ma capace di stare da una parte, di un autonomo sguardo sul mondo, di parole nuove per nominarlo, prendere parte ai conflitti e aprire linee di frattura e possibilità di cambiamento concrete.

In questi mesi ci siamo impegnati per la costruzione di Sinistra Italiana. Non esaurisce la nostra domanda, ma pensiamo che per domande difficili non esistano risposte rapide. Per noi è una tappa di un cammino necessario, che vuole arrivare oltre i confini stretti del perimetro e del profilo, di quel che è oggi Sinistra Italiana.

Siamo convinti che il senso di un soggetto politico dell’alternativa sia dare voce alla maggioranza invisibile fatta dalle giovani generazioni, da chi non ha lavoro, da chi un lavoro ce l’ha ma è povero, sfruttato e senza tutele, dai precari, insomma da chi ha sofferto le politiche economiche degli ultimi governi. Significa dare risposte radicali adeguate alla radicalità delle condizioni materiali del nostro tempo sia in termini di proposta politica che di pratiche.

Da Cosmopolitica in poi abbiamo provato ad allargare il percorso a quei soggetti (singoli e organizzati) che – pur facendo “politica” nel senso più ampio del termine – faticano a riconoscersi in un partito tradizionale della sinistra, perché in quella storia non si riconoscono o perché da quella storia sono stati traditi. Per questo non abbiamo paura di mettere in discussione tutto, dalla parola “sinistra”, ai metodi con cui si decide, alle pratiche concrete, alle priorità politiche. I soggetti politici si costruiscono insieme a chi ne ha il bisogno e non per i ceti dirigenti affezionati ad alcune certezze. Un soggetto politico dell’alternativa deve difendere i tanti senza voce, non le rendite di posizione dei soliti noti.

Parteciperemo al Congresso per portare esattamente queste istanze.

Abbiamo bisogno di un partito che si metta al servizio di una coalizione autonoma e alternativa a tutti i poli attualmente esistenti (destre, PD, Cinque Stelle), una coalizione che prenda in carico il No che si è espresso nel referendum del 4 dicembre; che si assuma l’impegno di sostenere i referendum della CGIL per aprire un terreno di lotta politica sui temi del lavoro e del reddito; che si faccia innervare e dia protagonismo alle migliori esperienze civiche territoriali.

Abbiamo bisogno che questa proposta si incarni in pratiche alternative a quelle della solita politica. Pratiche di trasparenza e correttezza come precondizione etica: per questo non possiamo tollerare le irregolarità riscontrate nel tesseramento e crediamo che bene abbia fatto la commissione di garanzia a fare le opportune verifiche e intervenire dove necessario.. Pratiche di democrazia radicale e partecipazione popolare che non lascino spazio a dinamiche politiciste o escludenti. In queste settimane assistiamo ad assemblaggi di pezzi dirigenti, a tattiche di posizionamento, a dibattiti su alleanze e soggetti ma non sui progetti. Tutto questo non ci appartiene e ci ricorda come mai la politica è diventata per moltissimi motivo di disgusto e non di speranza.

Noi pensiamo che la strada sia costruire un nuovo spazio politico, credibile e aperto, alleato a quell’82% di giovani che ha votato NO al referendum. Pensiamo che questo spazio o si costruisce in modo partecipato o semplicemente non sarà. Per questo serve un processo ampio e popolare – che riesca ad andare ben oltre il mondo dei militanti – per costruire il fronte dell’alternativa, come proposto e condiviso dalle tante e tanti che hanno animato l’assemblea di Bologna del 18 Dicembre.

Abbiamo bisogno di un partito utile: che metta a disposizione i suoi strumenti, le sue risorse e i suoi spazi per progetti di cooperazione e mutualismo. Un partito che non si concepisca solo come soggetto di rappresentanza, ma come agente di trasformazione sociale.

Un partito differente, che faccia la differenza.

Queste le ragioni e lo spirito degli emendamenti che abbiamo avanzato al documento congressuale. Attraverso gli emendamenti – aperti a tutti coloro che li vorranno sostenere e che si sentono parte di questo percorso costituente – abbiamo voluto chiarire fuori da ogni ambiguità il nostro punto di vista sul profilo generale e sul senso del partito che stiamo costruendo e abbiamo provato a fornire un contributo sui temi di merito a partire dalle contraddizioni della contemporaneità nelle quali ci sentiamo più coinvolti.

Alcuni emendamenti sono frutto della nostra elaborazione, ad altri abbiamo semplicemente contribuito, con lo spirito di arricchire il dibattito e portare Sinistra Italiana fare scelte chiare.

Qui trovate una consultazione che abbiamo lanciato sul nome

· Tesi 1: A cosa serve un partito

· Tesi 1: il nome e le parole 

· Tesi 6: mutualismo e democrazia

· Tesi 8: conoscenza e istruzione 

· Tesi 9.1: reddito e welfare universale

· Tesi 10: migrazioni e diritti

· Tesi integrativa: quarta rivoluzione industriale 

· Tesi integrativa: liberiamoci dal potere mafioso 

· Tesi 16: il programma dell’alternativa 

Raffaella Casciello, Claudio Riccio, Claudia Pratelli, Roberto Iovino, Ludovica Ioppolo, Simone Fana, Elena Monticelli, Carmine Doronzo, Luca Spadon, Luca Scarpiello

 

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