L’unanimismo dei politici frizzi e lazzi

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Alfredo Morganti

di Alfredo Morganti – 11 luglio 2017

I temi su cui Grillo, Berlusconi, Salvini, Renzi si giocheranno la prossima campagna elettorale sono essenzialmente due: stop all’immigrazione e giù le tasse. La cosa curiosa (ma nemmeno tanto) è che i quattro sono d’accordo, all’incirca, su entrambi i temi, anzi si rincorrono a vicenda. Tutti vogliono chiudere agli immigrati, tutti vogliono abbassare le tasse. Un grande fronte unitario, tale che non si capisce perché i quattro si sfidino tra di loro. Da tempo non ricordavo tale unanimismo e tale appiattimento sulla vox populi che dice: via gli immigrati e basta tasse. La politica che avanzava proposte e sfidava l’opinione pubblica è roba d’altri tempi, oggi si studiano i tabulati delle società di sondaggi, e si disegna un profilo di partito e di campagna del tutto confacente ai dati che emergono. Si scava nella pancia del Paese, insomma, si replicano le metafore calcistiche per essere dentro al mainstream, si è ‘dietro’ (altro che ‘avanti’) all’andazzo delle opinioni. Politica bassa, bassissima, da imbonitori, da codisti.

È un grigiore di parole e di ammiccamenti che ci sta rendendo ciechi. Che ha ingrigito l’intero panorama politico. A dimostrazione che quelle grigie non sono le persone serie che argomentano e spingono alla riflessione, ma i politici frizzi e lazzi, quelli che hanno sempre una trovata geniale, o un lampo mediale. Il grigio non proviene dalla serietà dell’argomentazione, ma dalla piattezza della proposta, da questo rincorrersi sui medesimi temi, sino alla confusione, alla possibilità che le parole d’ordine e gli slogan divengano intercambiabili, come nel caso degli aiuti agli immigrati, definiti da Renzi un ‘disastro etico’: Salvini in quattro e quattr’otto s’è impossessato della frase tratta dal libro dell’ex premier e l’ha fatta propria. Un libro a quattro mani, potremmo allora dire. Anzi a 6, 8, 10 mani, vista l’uniformità del panorama politico. Vista la serie sempre più estesa di convergenze obiettive. Ora capisco perché Renzi non voglia nemmeno sentir parlare di ‘alleanze’: come ci si può alleare con chi è identico a te, uguale a te, dice le tue stesse cose, ti ruba le frasi (e tu, ancor prima, le rubi a lui). Costui non è l’“altro” con cui coalizzarsi, ma l’identico col quale identificarsi. È una questione logica ancor prima che politica. Perdere il senso della differenza, cedere all’apocalisse produce mostri. A destra come a sinistra.

Babelezon bookstore leggi che ti passa

Articoli correlati

1 commento

Paolo Henrici De Angelis 12 Luglio 2017 - 12:43

Gli scienziati “implorano” un’azione globale contro il riscaldamento globale e l’estinzione di massa di specie viventi. Alle elezioni si dicuterà solo di immigrazione (come se non c’entrasse niente) e di tasse (come se il riscaldamento del pianeta non costasse niente). Dovremmo ribaltare le priorità.

Rispondi

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.