Fonte: huffingtonpost
Url fonte: http://www.huffingtonpost.it/giovanni-paglia/cosa-unisce-e-chi-divide-la-sinistra_a_23040870/
di Giovanni Paglia, 21 luglio 2017
In questi ultimi mesi ho partecipato a molti dibattiti sull’unità della sinistra.
Ho sempre parlato delle cose che dovrebbero unirci: la difesa intransigente delle ragioni del lavoro, la tutela dell’ambiente, il rilancio del welfare a partire da un fisco che prelevi dai ricchi e non dai poveri, la lotta alla corruzione e ai privilegi.
Devo dire che chiunque fossero gli interlocutori mi sono sempre sentito a casa, al di là delle sfumature e di qualche ovvia differenza.
Mi stupirebbe molto quindi se i vertici di Mdp avessero deciso di seguire Pisapia su una linea che porta dritta alle due liste a sinistra e quindi a dividere un popolo che aspira all’unità.
Pone un veto su Sinistra Italiana e sulla proposta di Montanari e Falcone, perché non ci deve essere traccia di chi in questi cinque anni si è opposto con rigore alle politiche renziane, fino alla vittoria referendaria.
Potrei sbagliarmi ovviamente, ma mi sembra di non vedere nulla di diverso in un’operazione costruita a tavolino con l’intenzione di imporla a colpi di botte mediatiche, per normalizzare l’unico campo potenzialmente antagonista al neoliberismo di marca Bce.
Come procediamo?
Innanzitutto continuando con tenacia a costruire lo spazio dell’alternativa di sinistra, a partire dalle persone in carne e ossa che in questi anni hanno animato sui territori liste dalla medesima ispirazione e che ora si sentono vicine all’appello del Brancaccio.
Tutte le assemblee che si sono svolte in queste settimane si sono distinte per grande partecipazione, intensità e condivisione.
In secondo luogo tendendo la mano verso le compagne e i compagni di Mdp, che fatico a immaginare entusiasti di un percorso che li allontana dalla sinistra, per riportarli esattamente al punto da cui vengono. Forse non è loro chiaro in questo momento, ma certamente lo diventerà nei prossimi mesi, quando sarà evidente l’errore fatale di aver messo le chiavi del progetto in mano a chi dall’inizio ha come unico obiettivo la ricostruzione di un’alleanza con il Pd.
Infine non dimenticando mai che lo scopo del nostro impegno non è spostare lo zero virgola sul tabellone elettorale, ma riportare alla partecipazione politica gli sconfitti del neoliberismo, per riconquistare insieme a loro un futuro radicalmente diverso.
Sappiamo che non è facile, mentre monta forte l’onda di una brutta destra, ma sappiamo anche che quell’onda si arresta solo alzandone una più forte e contraria, non abbassando la testa per farla passare.


