Salvini fornisce l’ennesima prova che i sedicenti “garantisti” sono in mala fede

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Giovanni La Torre
Fonte: i gessetti di Sylos

E’ noto il vergognoso comportamento del nostro ex ministro degli interni che ha citofonato a un cittadino tunisino accusandolo di essere uno spacciatore. A parte la crisi diplomatica che un simile gesto provoca, cosa che, purtroppo, temo che non importi granché alla maggior parte dei miei concittadini, l’aspetto che voglio mettere in evidenza è che Salvini dà l’esplicita dimostrazione che quando si tratta dei politici, o dei sodali di partito, c’è bisogno della sentenza della Cassazione per poterli chiamare con il nome connesso al reato compiuto, quando invece si tratta di un cittadino qualsiasi, anzi “peggio”, di un immigrato, allora basta la parola di una portinaia.
Cari amici, non crediamo ai nostri politici quando fanno i “garantisti”, in realtà il garantismo vale solo per loro, non per i cittadini comuni. La considerazione vale anche per la discussione in corso sulla prescrizione. Gli avversari della norma voluta dal M5S ed entrata in vigore il primo gennaio (tra l’altro chiesta, in un certo senso, dalla stessa UE), sarebbero stati più credibili sei capelli che si strappano ora se li fossero strappati in tutti questi anni di fronte allo spettacolo di un’infinità di processi finiti nel nulla per prescrizione appunto, senza che i colpevoli venissero condannati e senza che le vittime ottenessero giustizia. Di fronte a questo spettacolo non hanno mai alzato la voce.
“E’colpa della giustizia lenta” sono pronti a rispondere. Certo che è colpa della giustizia lenta, ma perché nessuno di costoro ha mai gridato alla “barbarie”, alla “morte del diritto”, alla “violazione dei principi dello stato di diritto”, e altre cose del genere, di fronte allo spettacolo, quello sì immondo, di processi finiti nel nulla, nonostante indagini di anni, e vittime che attendono inutilmente giustizia.Tutto questo non ha mai scandalizzato minimamente i sedicenti garantisti nostrani. Perché nessuno ha mai minacciato crisi di governo se non si faceva una riforma della giustizia che porti a una sentenza in tempi ragionevoli?
Cari politici miei, garantisti immaginari, quando sarete coerenti vi crederò, ma oggi le vostre perorazioni in tema di giustizia valgono meno di zero, anzi peggio: sono in mala fede e tendono solo ad assicurare impunità ai corrotti, corruttori, evasori et similia.

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