Il Papeete del giornalismo italiano!

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Alfredo Morganti

Uso privato di mezzo pubblico

Dopo la conferenza stampa del Presidente del Consiglio, in cui si comunicavano le nuove misure e si smentivano alcune bufale circolanti (facendo nomi e cognomi, perché le bufale hanno nomi e cognomi, così ci capiamo meglio), Salvini e Meloni sono stati ampiamente risarciti in interviste fiume presso il servizio pubblico. Alla conferenza stampa di Conte, con tanto di giornalisti che fanno domande ed esigono risposte precise, si è risposto mettendo il microfono in mano a capo chino ai due esponenti della destra. Si badi: la conferenza stampa non era vincolata a un obbligo di trasmissione, non c’è stata una comunicazione a reti unificate. Mentre invece le interviste fiume riparatorie sono state assunte come un obbligo dal servizio pubblico. Tant’è che Marcello Foa, Presidente Rai, ha dichiarato che è normale che all’opposizione si dia la possibilità di replica. È normale? Replica a che? A dichiarazioni rilasciate in conferenza stampa, con giornalisti presenti a fare domande? Va a finire che qualcuno rimprovererà Conte persino di non aver invitato Salvini e Meloni, passandogli il microfono per la replica seduta stante! In realtà siamo di fronte a un uso privato di servizio pubblico. All’occupazione senza contraddittorio della Rai. Poi dice che Conte non doveva fare nomi e cognomi. E c’è stato pure quello che, se lo avesse, avrebbe censurato il Presidente del Consiglio. Il Papeete del giornalismo italiano! La pandemia sta cambiando tutto, meno la peggiore politica italiana e la peggiore informazione.

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