Fonte: Globalist
Bellanova: o così o pomì.
Certo che serve regolarizzare i lavoratori immigrati. Ma la Bellanova sembra più interessata a mandare ultimatum al governo, in stile Renzi, che preoccuparsi della loro sorte. Così che anche quest’ultima scalata alle home page appare solo un modo per fare politica e aprire schermaglie, e quindi l’ennesima occasione di ultimatum (anzi penultimatum). D’altronde, chi ha cancellato o avrebbe voluto cancellare il dibattito pubblico trasforma tutto in un prendere o lasciare, in un aut aut. Per i disintermediatori non ci sono più margini di mediazione, né dibattito. O con me o contro di me. O così o pomì. Il brutto (per loro renziani e pararenziani) è che questa tattica ha prodotto soprattutto molti ‘contro di me’ piuttosto che ‘con me’. Sono ridotti alla condizione esistenziale della famosa particella di sodio: c’è nessuno? Ehi? Dico a voi? Ci sono ancora renziani in giro? Sono solo dormienti e attendono il fischio del Capo per risognare il 40%? Dissimulano? Sono al passo da giaguaro? Si nascondono per risorgere più belli e più giocondi di pria? Facciano pure. Ci provino. Ma di loro non sentiamo il bisogno nemmeno un po’. Anzi.
Teresa Bellanova su facebook
Io non ho accettato l’incarico al Ministero per fare tappezzeria.
Ci sono delle questioni, come quella dei migranti sul nostro territorio, che non si sono mai volute affrontare o che si è affrontato in modo sbagliato.
Oggi siamo in una fase in cui queste persone stanno in Italia e non possono andare da nessuna parte. C’è un problema di lavoro e c’è un problema sanitario perchè queste persone stanno nei ghetti.
Ce ne facciamo carico?
da Globalist
Quella sulla regolarizzazione “non è una battaglia strumentale per il consenso. Queste persone non votano. Se non passa, sarà un motivo di riflessione sulla mia permanenza al Governo. Non sono qui per fare tappezzeria”. Lo ha detto a Radio anch’io la ministra delle Politiche agricole Teresa Bellanova. In mattinata sul tema ci sarà un’altra riunione sul tema tra i ministri Bellanova, Lamorgese, Catalfo, Provenzano. Il provvedimento è inviso a una parte consistente dei Cinque Stelle, intenzionata a far saltare l’accordo di massima raggiunto da Italia Viva e Partito democratico con il consenso della ministra dell’Interno Luciana Lamorgese.


