Scontro sul coprifuoco tra Galli e Cacciari: gli animi si scaldano

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: redazione

Tutte le volte che si allentano le misure restrittive molti scienziati cercano di spiegare come sia necessario andare per gradazione e con cautela.
Massimo Galli è uno degli esperti ad essere attaccato da coloro che invece sostengono riaperture più ampie, ieri sera  l’infettivologo del Sacco di Milano ha dibattuto a Cartabianca con il filosofo Massimo Cacciari che ha sostenuto:
“La questione dell’orario è assurda. Non sono un virologo ma mi intendo un po’ di logica”, dice Cacciari contestando la validità del coprifuoco fissato alle 22. Al filosofo e politilogo replica il professor Galli:
“La logica è limitare l’uscita delle persone la sera”, dice il medico. “E allora dica che va impedita l’uscita delle persone, dica che bisogna stare a casa. Non difenda l’orario delle 21, delle 22 o delle 23”, ribatte Cacciari.
“Devono uscire il meno possibile le persone. Il discorso delle aperture è stato anticipato ed è stato un errore”, afferma Galli, mentre l’interlocutore incalza: “Allora la logica afferma che non bisogna uscire di casa: lockdown”, taglia corto Cacciari.
Galli: “Mi sta tacciando di voler difendere una cosa che non voglio difendere…”

Cacciari: “Lei sa che i luoghi in cui si diffonde sono i mezzi di trasporto, le metropolitane, forse la scuola, con i ragazzi che infettano padri e nonni. Il contagio non è favorito da chi esce la sera, ma dall’assembramento serale e quello si può controllare. Io non sono un virologo, ma cerco di ragionare”.

Galli, però, è perentorio: “Su questo non ragiona”. Il medico, da mesi, viene accostato all’ala pessimistica dell’esercito di virologi e esperti, aggiunge: “Io Cassandra? Me lo sono detto tante volte da solo, non c’è problema. Non mi diverto ad essere pessimista. Ma un po’ di sano pessimismo avrebbe salvato vite a tempo debito. Mi stanno dicendo di tutto, con i fiancheggiatori di certi giornali e di una certa politica.
Se dati e opinioni tecniche vengono strumentalizzati… lo scenario politico di questo paese è di assoluto squallore. Cosa dobbiamo fare?”, dice, prima di tornare a bocciare le riaperture decise il 26 aprile.
“Abbiamo avuto una serie di aperture, non potevamo aprire in sicurezza con i numeri che avevamo. Vediamo come sarà la situazione verso la fine del mese. Mi auguro che la progressione dei vaccini riesca a compensare i danni delle aperture e a darci respiro”.

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