Autore originale del testo: Benedetta Piola Caselli
“Ma io lo dico per te!” mi dice Emmanuel stringendosi nelle spalle “per prepararti se rimorchi uno!”, e mi porge un opuscolo.
Io lo guardo con lo sguardo di quando sono molto, molto annoiata.
Lui mi guarda con lo sguardo di quando è molto, molto frainteso.
E’ un opuscolo sui problemi di prostata.
Questa storia della metà dell’età dell’uomo più sette deve finire, è una cazzata pazzesca, e neanche tanto originale: un amico di mia sorella la diffonde da quando era al liceo.
La sapete, no?
In una relazione, l’età giusta della donna sarebbe la metà degli anni dell’uomo più sette.
Quindi se lui ne ha 18, lei ne ha 16 (e questo ce lo dice anche il codice penale).
Se lui ne ha 30, lei ne ha 22.
Se lui ne ha 40, lei 27.
Se lui ne ha 50, lei 32.
Se lui ne ha 60, lei 37.
Se lui ne ha 70, lei 42.
Se lui ne ha 80, lei 47.
Se lui ne ha 90, lei 52.
Insomma, una donna di 60 anni dovrebbe avere un marito di 106.
Un grande mondo di badanti.
Contente?
Indovinate chi l’ha inventata.
E no: anche se girate con le All stars e ascoltate i Nirvana, come vi sentite dentro conta quanto conta la bellezza interiore nella scelta delle deputate di Forza Italia.
Siamo tutte d’accordo che sta roba è sciocca, insulsa, oggettificante e sessista?
Ecco; solo che gli uomini sono massicciamente d’accordo che invece funziona.
Certo, alcuni non lo ammetteranno mai pubblicamente; però in cuor loro… però chiacchierando fra loro… eccetera.
Credo, almeno.
Perciò vorrei fare un sondaggio.
Chi può darmi la prova provata di un uomo che, senza mentire, disprezzi la teoria?


