SCIENZA E RELIGIONE: I VIROLOGI CANTANTI E L’ANSIA DI UNA TROVARE APPOGGIO POPOLARE DA PARTE DELLA TECNOCRAZIA DRAGHIANA

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Federico Leo Renzi
SCIENZA E RELIGIONE: I VIROLOGI CANTANTI E L’ANSIA DI UNA TROVARE APPOGGIO POPOLARE DA PARTE DELLA TECNOCRAZIA DRAGHIANA
Sta generando una valanga di polemiche la canzone “Sì Sì Vax” cantata da Crisanti, Bassetti e Pregliasco per divulgare in forma pop come andrebbero passate questa vacanze natalizie in conformità con le profilassi anticovid. Il problema non è che i 3 scienziati-influencer abbiano toppato il tentativo di coniugare divulgazione scientifica e marketing social, non è il loro campo e non sono tenuti a capirne qualcosa.
Il problema sta a monte, cioè nell’idea stessa della fusione fra Scienza e tradizioni religiose, culturali, massmediali: l’idea di una Scienza onnipresente, che rimodelli ogni forma di vivere sociale secondo i propri contenuti, inoculandoli in quelli che innervavamo la società prima della pandemia.
Questo processo non è che l’ultimo tentativo di fare ciò che non è ancora riuscito alla tecnocrazia draghiana: trovare forme comprensibili a tutti per imporre la propria ideologia. Come si è visto recentemente in occasione delle contestazioni riguardo la legge di bilancio sfacciatamente pro ricchi e classe media abbiente, la base sociale dell’esecutivo Draghi è la parte alta della società, mentre i poveri, la working class e la classe media impoverita o sono indifferenti alle sirene tecnoscientifiche del buon Mario, o gli sono apertamente ostili.
Far penetrare anche in questi ambienti sociali avversi la propria ideologia diventa quindi prioritario per la tenuta dell’esecutivo, quindi ecco cercare forme “popolari” per i veicolare i medesimi messaggi in un formato digeribile anche ai poveri e agli ignoranti. L’uso di linguaggi religiosi e parareligiosi per compiere questa operazione non è nuovo (l’idea era già venuta ad Auguste Comte a metà ‘800, ispirandosi alla dittatura di Robespierre), ciò che è nuovo è l’uso di materiale pensato per essere virale sui social, e realizzato in maniera talmente pessima da risultare imbarazzante perfino per i più accaniti fan di Draghi e degli scienziati selezionati per l’operazione.
La Scienza quindi, per quanto si pretenda onnisciente e infallibile, ha ancora grossi problemi a padroneggiare quelle materie refrattarie ad ogni standardizzazione matematica che sono la propaganda politica e il web marketing. In poche parole a passare da un metodo comunicativo da religione d’élite ad uno da religione popolare.
Se il tentativo in questione è quindi oggettivamente ridicolo, non dimentichiamoci che è solo un esperimento andato male: l’obbiettivo rimane immutato, e i prossimi tentativi saranno condotti con minore ingenuità.
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