Perché il presidente della Camera, per la votazione del Capo dello Stato, fa predisporre quattro enormi cabine, rigorosamente protette da spessi tendoni?
Non sono sicurissimo, ma credo di aver capito perché.
Dentro quelle cabine, al riparo da occhi indiscreti, avvengono le elezioni, e cioè quei riti capaci d’inturgidire gli organi politici, e metterli nelle migliori condizioni per riprodurre il neo Presidente della Repubblica.
Se tutte quelle elezioni avvenissero alla luce del sole potrebbero configurare il reato di atti osceni in luogo pubblico, soprattutto quando si tratta di grandi elezioni.
E’ giusto, quindi, che il rito venga ripetuto come sempre.
Votano per primi i senatori. Lo fanno lentamente perché, anche in ragione dell’età, è per loro più complicato raggiungere uno stato elettivo in tempi brevissimi.
Poi votano i più giovani deputati e rappresentanti regionali. Entrano ed escono dalla cabina in pochi secondi: una scheda spoglia e una matita nuda sono capaci di scatenare il loro impulso elettivo.
I senatori più anziani sperano che il tutto finisca al più presto. Per loro sarebbe troppo debilitante sostenere ripetute elezioni a scadenze molto ravvicinate.
Silvio Berlusconi, che ha vissuto in perenne stato elettivo, passando da un’elezione all’altra, questa volta conta sulle elezioni dei suoi fedelissimi per salire sul Colle più alto.
Vorrebbe essere eletto, ed eletto restare rigidamente per altri sette anni!
Anche Mario Draghi vorrebbe essere eletto, anche se maldestramente cerca di nasconderlo, definendosi nonno, come se i nonni non avessero più alcuna capacità elettiva.
La stessa maggioranza, però, preferirebbe che se ne stesse floscio ancora qualche anno a Palazzo Chigi.
E tuttavia Draghi, essendo il migliore, sta respingendo tutte le sofisticate pratiche ritardanti di chi vorrebbe ammosciargli gli ardori.
Se elezione sarà, la sua sarà un’elezione al primo tentativo, un’elezione col botto!