CAMMINARE NEL GIARDINO DI DIO
La Stampa di Torino sabato 8 aprile ha pubblicato un articolo di Vito Mancuso sulla risurrezione dell’anima, considerato il pericolo che corriamo perchè ne abbiamo smarrito il cammino e la coscienza. Nello stesso numero della Stampa però ho trovato anche tre notizie che danno in sincronismo una drammatica misura di quell’impoverimento. La prima dal titolo “Alle medie col coltello” ci parla di una studentessa di 14 anni che a Biella mostra l’arma e minaccia i professori che le chiedevano di togliersi in classe le cuffie. La seconda è relativa alla sospensione dell’insegnante di primaria in provincia di Oristano denunciata dai genitori per aver fatto realizzare un braccialetto tipo rosario e perchè recitava insieme alla classe l’Ave Maria. La terza ci parla del suicidio di un giovane studente che era indietro con gli esami universitari.
Come ben riconosce Mancuso, parlare di anima smarrita e frammentata, di anima al punto di morire, oggi come oggi implica uno sforzo di attenzione in chi legge, a cui dovrebbe seguire la necessaria comprensione. Vito Mancuso segnala quello che sta morendo in noi, quello che stiamo perdendo di vista, quello che si sta distruggendo ancor prima del corpo fisico. La frammentazione della nostra vita interiore in tanti rivoli caotici che ci percorrono e non controlliamo più ne è un segnale. Pensavo qui all’atmosfera psichica che ci avvolge, posseduti da ossessioni, terrori e immagini di cui non riusciamo a liberarci. se non al costo di una profonda presa di coscienza.
In una epoca di materialismo pervasivo, ciò non deve sorprenderci. Accennare addirittura allo spirito sarà poi negato d’entrata da chi non vuole conoscere nulla di tali mondi. Rimando chi legge a un precedente studio qui pubblicato dal titolo: ”La chiamate dello spirito al risveglio”.
Sono tre vicende quelle che La Stampa ci mostra, tutte legate al mondo della scuola e della formazione. Le vicissitudini della maestra elementare sono ciò che più mi perturba, perchè in lei intravedo un tentativo, molto personale e forse ingenuo, di fare una scuola che consideri l’anima al primo posto, proprio dai primi anni, affinché tutte le potenzialità possano poi venire alla luce quando i piccoli divenuti adolescenti si affacceranno alla scuola superiore della vita.
Vogliamo rimproverarle di iniziare i piccoli a camminare nel Giardino di Dio? La vita interiore si arricchisce col senso del sacro! Per chi si avvicini ad esso, è come apprendere a compitare, prima di leggere e capire. Eventualmente, il primo passo può condurre ai successivi.
Forse la maestra accetta e rilancia a suo modo la sfida alle onde impetuose del generale orrore, la mondanità, la parola vilipesa, la banalità divenuta moda.
La nostra estrema laicità, sembra dirci, è la fuga dal mistero in nome di false certezze, la negazione degli enigmi dell’anima.
La immagino tesa a parlare della Creazione, tra censure e rimproveri, quando racconta che l’esistenza tutta, quella riflessa nei programmi di insegnamento, si svolge su un altro e più importante piano, nell’invisibile.
“L’anima umana desidera cose più elevate, più calde e più pure di quelle offerte oggi alla massa… dallo stupore televisivo alla musica insopportabile….si tratta di processi interiori inaccessibili, roveti ardenti in cui può nascere, oltre l’orrore della morte, il volto, lo sguardo nuovo, radicato in terra e lanciato verso il cielo.” Sono parole di Cristina Campo.
È “imperdonabile” quella maestra agli occhi della maggioranza perchè vorrebbe sollevare il velo dell’illusione di una esistenza puramente materiale, orizzontale. Sceglie il rosario e le preghiere come la sua modalità di approccio che non mi sento di biasimare.
IMMAGINE: GALINA BAYDA, ARTISTA UCRAINA


