FUORI ORA BLACK GRIME; CANZONE DIRETTAMENTE DA UN’ALTRO UNIVERSO

per Alessandro Rossi
Autore originale del testo: StoneDust Ltd
Fonte: StoneDust Ltd
Url fonte: https://stonedust.uk

🎤 Black Grime – J. Vrush feat. Blackson

La voce del fondo che non chiede permesso

Black Grime non è solo un brano. È un manifesto. È la dichiarazione di due artisti che rifiutano la superficie, che scavano, che trasformano il fango in metallo sonoro.
J. Vrush e Blackson firmano un pezzo che affonda le radici nelle atmosfere cupe del grime inglese ma lo reinterpretano in chiave personale, ruvida, nera. Nera nel suono, nera nel significato, nera come condizione identitaria prima ancora che estetica.

Il beat è minimale ma violento, costruito per essere uno sfondo industriale e notturno su cui si stagliano parole taglienti. La produzione è volutamente sporca, sincera, diretta. Nessun fronzolo, zero lifting: quello che ascolti è quello che vedi. E quello che vedi è rabbia trasformata in controllo.

J. Vrush apre il brano con un attacco viscerale: “nero lucido, acciaio che vibra, occhi rossi come una fibra”. È un’immagine che si imprime, che non lascia scampo. La sua voce è dura, spigolosa, ma mai scomposta. L’artista gioca con il contrasto tra tecnica e verità, tra rima e contenuto. È un linguaggio che nasce dalla strada ma non si piega al cliché: Black Grime non è la copia di niente, è la sintesi di qualcosa che nasce ora.

Quando entra Blackson, il tono cambia. Si fa più scuro, più profondo, più mentale. La sua voce sembra arrivare da un vicolo, da un’intercapedine della città, da uno spazio in cui il tempo rallenta.

Il featuring non è solo estetico: è simbolico. Due voci, due visioni, due oscurità che si riconoscono. Non c’è competizione, c’è alleanza. La traccia è un’alchimia, una complicità nata non per piacere, ma per dire. E lo dice forte.

Black Grime è il contrario del pop. È contro tutto ciò che è patinato, facile, educato. È un grido educato dalla disciplina. È estetica urbana che non ha bisogno di essere spiegata, ma solo rispettata.

In definitiva, Black Grime è un’operazione artistica potente, coraggiosa, lucida. È la dimostrazione che il grime non è solo un genere, ma un’attitudine. E in Italia, ora, ha trovato due voci che lo sanno portare senza imitare nessuno.

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