Coronavirus, la strage nascosta: al Trivulzio di Milano si indaga su settanta morti

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Gad Lerner
Fonte: La Repubblica

La direzione del Pio Albergo Trivulzio, oltre milletrecento anziani ricoverati, il polo geriatrico più importante d’Italia, per tutto il mese di marzo ha occultato la diffusione del Covid-19 nei suoi reparti, intanto che il morbo contagiava numerosi pazienti e operatori sanitari
Il professor Luigi Bergamaschini, geriatra fra i più qualificati di Milano, ha subìto il 3 marzo un provvedimento di esonero perché colpevole di autorizzare l’uso delle mascherine chirurgiche al personale alle sue dipendenze
Il giorno stesso del suo allontanamento forzato è stato fatto esplicito divieto a medici e paramedici di indossarle.
Intanto «gli anziani morivano e a noi, nonostante l’evidenza dei sintomi, dicevano che si trattava solo di bronchiti e polmoniti stagionali», denuncia La Grassa, delegato sindacale. «Il risultato è che ora al Trivulzio abbiamo sette reparti isolati completamente e due vuoti perché non accettiamo più nuovi pazienti.
Nella struttura di Merate novanta sono sotto osservazione
Al Principessa Jolanda di via Sassi due reparti sono in isolamento»
Non basta
«Quando l’epidemia non si poteva più nascondere, ci è arrivato l’ordine di non trasferire più i pazienti nel pronto soccorso dove di solito ricevono le cure necessarie, il che di fatto significa: lasciateli morire nei loro letti.»
Per salvaguardare l’apparenza di struttura immune dal coronavirus, è stata sacrificata l’incolumità di milletrecento persone.
A marzo sono stati settanta i morti solo nel grande edificio di via Trivulzio
Decisamente sopra la media.
Senza contare le altre due sedi.
Nei bollettini ufficiali si sosteneva che solo in nove decessi fosse riscontrabile il Covid-19 come concausa.
Una cifra palesemente inferiore al vero
Intanto un fisioterapista è finito intubato in rianimazione, un medico risulta positivo con polmonite e altri due operatori sono infettati.
Il professor Luigi Bergamaschini, che lavora da cinque anni al Trivulzio grazie a un protocollo di collaborazione con l’Università Statale è rientrato in servizio solo il 25 marzo, dopo che la Statale ha minacciato di tutelarlo con un’azione legale.

Nei venti giorni di assenza forzata, il professor Bergamaschini apprende dei primi contagi importanti avvenuti nella struttura di Merate
Anche lì si è continuato a lavorare senza mascherine
Al Pat, trasferiscono altrove tutti i pazienti del suo reparto, il Pronto intervento geriatrico
Nel frattempo vengono ricoverati dall’esterno altri 12 pazienti non testati, per cui non è da escludersi che siano stati anch’essi veicoli del contagio

Cosa si voleva ottenere, tacendone la situazione e, soprattutto, negando al personale le indispensabili protezioni sanitarie?
Dal 2003 il Pio Albergo Trivulzio si era fuso con le altre due gloriose istituzioni cardine della filantropia ambrosiana: i Martinitt e le Stelline
Proteso al risanamento dei bilanci, aveva messo sul mercato diverse proprietà ereditate e entrate a far parte del suo cospicuo patrimonio immobiliare
Al sindaco di Milano spetta la nomina del presidente, escluso di fatto dalla gestione operativa che è di spettanza della Regione Lombardia

Babelezon bookstore leggi che ti passa

Articoli correlati

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.