Daniel Di Schuler: “Parlateci del Trivulzio”

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Daniel Di Schuler

Parlateci del Trivulzio.
Decine di morti tenuti nascosti mentre i dirigenti si spartivano mezzo milione di Euro. I dettagli li trovate sui giornali. Non in una piccola struttura di provincia. In quello che è anche un potentato economico. A Milano, sotto gli occhi di Fontana e Salvini. In una gloriosa istituzione diventata un serbatoio di poltrone e prebende già durante la Prima Repubblica. E che tale è rimasta quando sono attivati i nuovi. Bella roba. Il Bandana e la sua banda. E loro. Sempre loro. I leghisti. Ormai padroni indiscussi della regione da un trentennio. Un’era geologica, più che politica. Una glaciazione che è scesa sul cuore della Lombardia. Mentre i nuovi diventavano vecchi, con gli obesi deretani conficcati nei cadreghini di tutti gli enti. Di ogni partecipata. E niente, proprio niente, si muoveva. Ma c’era da fare il federalismo. Roma ladrona. Poi da fermare i negher. “La nostra razza bianca” da difendere, Fontana dixit. Uno slogan dietro l’altro, fino ad arrivare agli ultimi contro l’Europa. Dando la caccia ai vu cumprà mentre la ‘ndrangheta si pappava il territorio. Mitico, ma che non vota, mentre le ‘ndrine votano eccome. Milano ha avuto la forza di liberarsi dal sistema di potere morattiano ed è subito rinata. (Bel sindaco, madama Moratti: in confronto Tognoli sembrava Napoleone e Pillitteri faceva la sua porca figura). Resistono proprio la Bergamo di Gori e Brescia. Per il resto, nella mia regione da tre decenni crescono solo le mafie. In quello che è l’evidente fallimento della peggior classe dirigente che abbiamo mai espresso. Fatta di buoni a nulla. Anzi, ottimi solo nel fare disinformazione. Anche per nascondere come hanno trasformato l’epidemia in un’ecatombe. In una strage in Lombardia e in una mezza strage in Veneto. (Altro che “ci vorrebbe Zaia”). Individuando subito nuovi capri espiatori. Aiutati dalla Bestia e dalle bestie. Dai camerati con la testa rasata e vuota. (Li avete visti mentre cercavano di bruciare la bandiera europea? Patetici). Da tutto un sistema che si metterà subito in moto. Mentre del Trivulzio non si parlerà sui social. Mentre non partiranno le catene di messaggi indignati in stile Bibbiano e gli youtubari zaristi si occuperanno d’altro. Anche perché il Pio Albergo porta rogna. Basta pensare al “mariuolo” Mario Chiesa che l’amministrava. Quando gli italiani erano ancora capaci di fare saltare per aria tutto. Non a Bruxelles o chissà dove. A casa loro. Dove un branco di cazzari da Bar Sport li sta prendendo per i fondelli. Tra un Mojito e l’altro, dal 1992. Da troppo, troppo, tempo.

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