Gaza. Bombe sulla parrocchia: due morti e 13 feriti. Colpito anche padre Romanelli

per Gian Franco Ferraris

Gaza. Bombe sulla parrocchia: due morti e 13 feriti. Colpito anche padre Romanelli

Tre delle persone colpite dall’esplosione sono gravissime. La nota del Patriarcato: molti feriti. Da giorni i proiettili cadevano vicino all’edificio.

Da settimane sentivano le bombe cadere nei dintorni, dilaniando al-Zaytun, quartiere residenziale nella parte storica di Gaza City. Ogni volta – raccontavano i 541 fedeli rifugiati all’interno – le pareti della parrocchia della Sacra Famiglia tremavano.

Questa mattina i raid si erano fatti incessanti, dall’alba. Alla fine, alle 10.10 un ordigno ha colpito il tetto del complesso, vicino alla croce, facendone crollare vari pezzi che hanno colpito quanti si trovavano nel cortile interno. Tra questi due anziane, sedute all’interno della tenda allestita da Caritas Gerusalemme per il sostegno psicologico. Il servizio era stato interrotto negli ultimi tempi a causa dell’intensificarsi dell’escalation: il parroco, padre Gabriel Romanelli, aveva chiesto ai fedeli di restare all’interno. Il bilancio dell’esplosione è ancora provvisorio: due donne sono morte, come ha confermato il Patriarcato di Gerusalemme e 13 i feriti, di cui tre gravi. Tra i feritia anche il parroco, padre Gabriel Romanelli, che, ha riportato lesioni a una gamba ed è stato medicato in ospedale. Già nel dicembre 2023, l’unica chiesa cattolica della Striscia era finita nel mirino dell’esercito quando un cecchino aveva sparato sulla folla nel cortile

Due donne – Nahida Khalil Anton e Samar Kamal Anton, madre e figlia – erano state uccise. L’attacco, come la precedente incursione sulla parrocchia ortodossa di San Basilio dove erano morte 18 persone, aveva causato una forte indignazione internazionale. Lo stesso papa Francesco aveva espresso pubblicamente il proprio dolore: “Civili inermi sono oggetto di bombardamenti e spari.

 

 

E questo è avvenuto persino nel complesso parrocchiale della Sacra Famiglia dove non ci sono terroristi, ma famiglie, bambini, persone malate e con disabilità, suore (…) Qualcuno dice: “È il terrorismo, è la guerra”. Sì, è la guerra, è il terrorismo. Per questo la Scrittura afferma che “Dio fa cessare le guerre … rompe gli archi e spezza le lance“. Nei successivi 19 mesi, non si erano registrati ulteriori aggressioni alla Sacra Famiglia. Fino ad oggi. Un fatto «inaccettabile», ha subito dichiarato la premier italiana Giorgia Meloni.

Non è la prima volta che viene colpita la Chiesa Cattolica a Gaza. La notte del 16 dicembre 2023, nella parrocchia latina della Sacra Famiglia, quartiere Zeitoun di Gaza City, si consumò un altro episodio drammatico: pesanti bombardamenti israeliani colpirono l’intero complesso, danneggiando la chiesa, le strutture delle suore di Madre Teresa e i pannelli solari che fornivano energia vitale allo stabile. Durante l’attacco, due donne – una madre anziana e la figlia – uscirono per raggiungere i servizi igienici e furono crivellate da colpi di cecchino. I soccorsi parlarono di “panico totale” all’interno del compound, dove alloggiavano circa 700 sfollati. Oltre alle vittime, il generatore fu distrutto e l’interruzione dell’energia e dell’acqua peggiorò ulteriormente una situazione già critica. Il parroco, padre Gabriel Romanelli, originario dell’Argentina, confermò che schegge di ordigni erano penetrate in diverse aree del complesso, ma fortunatamente in quell’occasione nessun rifugiato rimase ferito.

 

Padre Romanelli all'uscita dell'ospedale di Gaza dove è stato curato per le lievi ferite subite

Padre Romanelli all’uscita dell’ospedale di Gaza dove è stato curato per le lievi ferite subite – Reuters

 

L’agenzia Sir e Vatican News riportarono le sue testimonianze: “I bombardamenti ci hanno svegliato e abbiamo trascorso la notte sulle scale della scuola”, mentre la parrocchia era senza acqua da giorni. Un nuovo raid nei mesi successivi colpi’ ancora zone adiacenti alla chiesa: nel marzo 2025 gli sfollati ritornarono solo per trovare vetri infranti, schegge e macerie intorno al complesso. Papa Francesco, nei suoi continui messaggi e telefonate al parroco Romanelli, condannò gli attacchi alla chiesa cristiana, dicendo che “non c’erano terroristi, solo famiglie, bambini, disabili e suore”. Definì l’atto “terrorismo” e sollecito’ la protezione dei civili e delle strutture religiose.

In un telegramma inviato dal segretario di Stato, cardinale Pietro Parolin, papa Leone XIV si è detto “addolorato” assicurando la preghiera per le vittime e i feriti e ha rinnovato la richiesta di un “immediato cessate il fuoco” in Terra Santa. Anche la Conferenza episcopale italiana ha inviato un messaggio. “Apprendiamo con sgomento dell’inaccettabile attacco alla chiesa della Sacra Famiglia di Gaza”, afferma la Presidenza della Cei.

“Esprimiamo – continua – vicinanza alla comunità della parrocchia colpita, con un particolare pensiero a coloro che soffrono e ai feriti, tra i quali padre Gabriel Romanelli. Nel condannare fermamente le violenze che continuano a seminare distruzione e morte tra la popolazione della Striscia, duramente provata da mesi di guerra, rivolgiamo un appello alle parti coinvolte e alla comunità internazionale affinché tacciano le armi e si avvii un negoziato, unica strada possibile per giungere alla pace.
Ringraziamo la Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Noemi Di Segni, per il suo messaggio di solidarietà e quanti, in queste ore, stanno manifestando la loro prossimità alla Chiesa cattolica.

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