Qualcosa mi dice che alla fine si tirerà a campare. Come si vedrà. Un Conte-bis, un governo tecnico, qualsiasi diavoleria che permetta un appeasement fra 5S e Pd. In parlamento c’è un’ampia maggioranza di miracolati che alle elezioni non ci vuole andare. Vista l’impossibilità di essere rieletti. Se davvero la Lega si sganciasse i 5S faranno di tutto per tenere qualcosa, se non i ministeri almeno i seggi parlamentari. Lo stesso dicasi per i forzitalici. E a maggior ragione per i renziani che inflazionano il gruppo del Pd. Ove si concretizzasse lo spauracchio dello scioglimento delle camere la masnada dismetterebbe ogni protervia antigrillina e correrebbe subito nelle braccia di chiunque ai faccia durare. Fu così anche nel 2014. A Renzi bastò promettere un decorso naturale della legislatura perché tutti i ‘bersaniani’ eletti nel 2013 gli giurassero assoluta fedeltà. Ca va sans dire. Non c’è neppure bisogno di evocare il nobile proposito di non consegnare il paese nelle mani di Salvini. Il bluff renziano è destinato a sgonfiarsi un amen. L’ipotesi di un partito di centro non esiste, a meno di non mettersi in coda di Toti, cioè della Lega. In quel caso la corsa a salire sul piccolo vagoncino sarebbe più concitata della fuga degli americani da Saigon. Resta da vedere se da questa congrega di ammutinati si potrà tirare fuori qualcosa di politicamente utile. Le vie del signore sono infinite.
Gli ammutinati
Autore originale del testo: Fausto Anderlini
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