Il governo a caccia di detrazioni fiscali

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Alfredo Morganti,

di Alfredo Morganti – 13 aprile 2016

Al Governo servono soldi. Per questo bussa ovunque: alla UE per una maggiore flessibilità, al bilancio dello Stato per drenare risorse da un capitolo all’altro. Di solito il versante dove si vorrebbe accumulare disponibilità è quello dei bonus, dei superbonus e degli sgravi. Perché sulle regalie si costruisce il consenso meglio che sulle parole, per quanto affinate da un’agenzia di comunicazione à la page. Il prossimo settore da cui trarre risorse potrebbe essere quello delle detrazioni e deduzioni fiscali. Ci aveva provato già Monti, ma andò male. Il fatto interessante è capire chi ci rimetterebbe.

Ieri il Sole 24 Ore ha analizzato la questione. “Il grosso della spesa pubblica – scrivono Cristiano Dell’Oste e Raffaele Lungarella – si concentra in poche misure, in particolare le detrazioni per lavoro dipendente, pensione e familiari a carico. Inoltre, la maggior parte dei contribuenti si concentra sulle fasce di reddito medio-basse”. Primo punto. Ed ecco il secondo: “La quota di beneficiari con un reddito pari o inferiore a 29mila euro è quasi sempre superiore al 50%”. Non basta: “Poche agevolazioni hanno un percentuale di beneficiari vicina o superiore al 20% nella fascia oltre i 55.000 euro di reddito annuo”. Conclusioni: “Un taglio lineare delle agevolazioni rischia di incidere di più sui contribuenti appartenenti alle fasce di reddito basse e medie, senza gradi benefici per l’Erario”.

Insomma, se si riducessero le detrazioni chi ci rimetterebbe sarebbero i pensionati o i dipendenti di fascia bassa o media. Si toglierebbe ai più poveri insomma. Senza grandi vantaggi per il bilancio dello Stato, peraltro, come spiega il Sole 24 Ore. Talché ne verrebbe questo paradosso: pagheremmo di fatto gli sgravi fiscali degli imprenditori per le assunzioni dei dipendenti (jobs act), intervenendo sul regime fiscale di questi ultimi e prendendo dai loro redditi, in sostanza, le risorse necessarie. Così che i neoassunti, per un terzo almeno, lo stipendio se lo pagherebbero da soli. Fantozzi diceva che il sig. Agnelli era bravo perché, oltre a darti il lavoro, ti pagava pure. Oggi, invece, sono bravi perché, oltre a darti il lavoro, ti stipendi da solo. Avanti con le riforme!

Babelezon bookstore leggi che ti passa

Articoli correlati

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.