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Sulla eventuale uscita dall’euro, proposta di referendum lanciata da Grillo durante la kermesse di Roma, Paolo Cardenà, il cui mestiere è di essere Private Banker dei maggiori Gruppi Bancari italiani, nel suo articolo “come fallire firmando” http://www.rischiocalcolato.it/2014/10/come-fallire-firmando.html ci mette in guardia dal disastro a cui andremmo incontro, parole sue sono: “default nel giro di qualche mese, ad essere ottimisti” .
Ora, economisti di un certo peso, a questo proposito si contendono la partita del pro e del contro ma, come in tutte le cose, a mio avviso, bisognerebbe essere in grado, con un margine di errore non troppo grande, anche se non è facile, di porre sulla bilancia gli eventuali effetti positivi e quelli negativi e vedere da quale parte pende.
Una cosa è certa. Attualmente questa moneta, e mi riferisco in particolare all’Italia con il cambio stabilito a suo tempo senza tenere conto delle differenze tra le economie dei vari paesi, penalizza questo nostro paese e ci sta portando a grandi passi nel baratro del non ritorno. Sempre a mio modesto avviso, siamo di fronte a una morte economica e di conseguenza sociale costante con grande sofferenza senza possibilità di riprenderci, oppure possiamo decidere di rischiare la morte economica, come ci prospetta Cardenà che critica Grillo, sapendo però che ci può essere una via di fuga, la possibilità di risalire la china come ci spiega Sergio Noto Professore di Storia economica presso l’Università di Verona.
Certamente come dice il professore nel suo articolo, da leggere per intero, dove prospetta l’uscita dall’Euro http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/04/16/uscire-dalleuro-non-vuol-dire-per-forza-piu-inflazione/953959/ : “Un possibile differente esito, con o senza euro, non necessariamente dovrà essere disastroso, anzi potrà essere anche altamente positivo: la differenza sarà determinata dall’atteggiamento, dal coraggio e dalle capacità di una politica che fino ad oggi ha solo aumentato preoccupazioni e malcontento.”
di Lina Lombardo



